Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:57 min.
Etichetta:Dark Essence Records

Tracklist

  1. YMR
  2. BAKLENGS MOT INTET
  3. RISTA BLODøRN
  4. LANDAWARIJAR
  5. OUROBOROS
  6. SYNIR AF HEIDINDOMR
  7. ENDA-DAGR

Line up

  • V'gandr: bass, vocals
  • Hrymr: drums, drum programming
  • H'grimnir: vocals, guitars (rhythm)
  • Reichborn: guitars (lead)

Voto medio utenti

Immarcescibili paladini del vero Viking metal, gli storici norvegesi Helheim tornano con il loro nono album di lunga durata, rilasciato dalla Dark Essence Records e registrato ai Conclave and Earshot Studios di Bergen col produttore Bjørnar E. Nilsen, come sempre incentrato sulla mitologia norrena e, come sempre, punto di riferimento al quale guardare per suonare un determinato tipo di metal.
Senza tanti giri di parole, infatti, "landawarijaR" è un album perfetto per capire che cosa sia il Viking metal: brani di lunga durata che hanno una atmosfera particolarissima fatta di durezza, ruvidità, epicità e melodie che affondano le loro radici nel Nord Europa ed a quella parte del nostro continente si ispirano nello svelare la loro anima al contempo oscura e intima.
La novità più interessante del nuovo lavoro è la riscoperta, in pezzi semplicemente splendidi come "Baklengs mot intet" e "Synir af heidindomr", delle radici Black Metal del gruppo di Bergen con l'inevitabile ritorno allo splendido esordio "Jormundgand", ad oggi uno dei migliori album del genere, ed alle sue partiture violente e battagliere che oggi ci vengono riproposte in una chiave certamente più ragionata e quasi progressive, ed anche tecnicamente di un altro livello, ma in grado, ancora, di annichilire con la furia di un tempo.
Di fianco a questo recupero, "landawarijaR" ci offre, ancora, i classici mid tempos Bathoryani all'interno dei quali gli Helheim si mostrano ancora maestri nel saper dipingere quadri che hanno i colori del furore norreno e delle delicate armonie folk, ma anche una notevole complessità fatta di contaminazioni sonore che vanno dall'avanguardia musicale del metal, ad un certo tipo di Ambient fino a lambire il post rock ed il prog senza che la loro musica mai scada nel pacchiano o nel costruito a tavolino, cosa che, purtroppo, succede sempre più spesso per tanti "artisti" che, a torto, si professano esponenti del Viking metal.
La considerazione più importante che posso fare, dopo aver ascoltato l'album, è che quando scendono in campo i maestri, a prescindere dal genere, non ce n'è per nessuno e che se, quindi, voglio ascoltare, nel caso specifico, il Viking metal vero, per quanto complesso e non "solo" tradizionale come ricordavo poc'anzi, devo necessariamente passare per "landawarijaR" e lasciarmi trasportare indietro nel tempo dalla sua musica così affascinante e densa di significato e personalità di quelli che sono veri e propri moderni vichinghi.
Dopo tanti anni, ricordo che gli Helheim nascono nel 1992, V'gandr e soci sono ancora imprescindibili cantori del grande Nord e, sebbene siamo solamente a gennaio, autori di quello che, probabilmente, sarà il miglior disco vichingo e pagano del 2017.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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