Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2016
Durata:22 min.
Etichetta:Indipendent

Tracklist

  1. INSIDE THE CAMP OF DEATH
  2. CANDLES IN THE DARK
  3. PURE ADRENALYNE
  4. THE MARCH OF ANGUISH (INSTRUMENTAL)
  5. SOLDIER'S AGONY - NORMANDIA
  6. MOUNTAINS

Line up

  • Hugo "Osten" Spezzacatene: guitars, bass, keyboard, synth
  • Alessandro Bucci: vocals, keyboard, synth, drum programming

Voto medio utenti

Gli Anguish Dimension nascono dall'incontro tra Alessandro Bucci e Hugo Spezzacatene nell'autunno del 2015, e, dopo aver inciso qualche brano, esordiscono con il demo "Children of the Wolves" che ci mostra una band alle prese con un Black Metal old school aperto, tuttavia, a contaminazioni di diversa natura che lo allontanano, parzialmente, dal suono norvegese dei primi anni '90, periodo certamente di riferimento per i Nostri.
Il primo impatto con questo dischetto non è certo dei migliori poiché ci si trova al cospetto di una registrazione piuttosto deficitaria che da troppa enfasi alla voce e poco risalto agli strumenti, impastando il suono delle chitarre, che risultano zanzarose e poco distinguibili, e dando alla batteria elettronica dei suoni poco adatti, a mio avviso, al genere.
Tuttavia, andando avanti con l'ascolto, ci si rende conto che una registrazione Lo-fi come questa, in qualche maniera, conferisce a "Children of the Wolves" un certo fascino che emerge, soprattutto, nei rallentamenti Doom che il gruppo adopera nel songwriting e negli inserti di una tastiera talmente "strana" e fuori contesto da risultare efficacissima.
Gli Anguish Dimension confezionano un suono oscuro, melodico e, a volte, straziante, come accade nell'ottima "Candles in the Dark", avvicinandosi ai vecchi Manes e alle frange più "malate" dell'estremo norvegese che fu e dando prova di una buona capacità in fase di arrangiamento.
Certamente il gruppo ha bisogno di meglio definire il suo suono, io sono dell'idea che siano più validi nelle parti atmosferiche che in quelle tirate, ma dispone di intuizione in fase melodica, senza che la melodia risulti banale, ed è in grado di darti la sensazione che il buio ed il vento siano in agguato alle tue spalle, è in grado, cioè, di creare la giusta atmosfera per un genere come il loro.
Mi auguro per il futuro che gli Anguish Dimension personalizzino ulteriormente la loro proposta e producano ancora musica interessante... magari con una registrazione migliore.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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