Bibliopegia Antropodermica - The Eleusinian Mysteries the Descent, the Search, the Ascent

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2016
Durata:13 min.

Tracklist

  1. NESTIS - OR SHE WHOSE TEARS MOISTEN THE MORTAL SPRINGS
  2. THE UNWRITTEN LAW OV THE DIVINE ORDER - DEMETER
  3. THE BINDING (LIVE VERSION)

Line up

  • Valerio Pipino: guitars
  • Ettore Piro: vocals
  • Francesco Riezzo: bass
  • Fabio Palmisano: drums

Voto medio utenti

La Bibliopegia Antropodermica è una tecnica di rilegatura di un libro utilizzando pelle umana. Tale tecnica, oggi caduta in disuso, ha avuto la sua massima applicazione nel XVII secolo.
Tra i testi che venivano rilegati in pelle umana, vi erano le confessioni rilasciate in ambito penale da colpevoli di delitti o delle semplici persone che facevano tale richiesta per essere ricordate dai propri familiari.
Così si introducono i Bibliopegia Antropodermica, quartetto pugliese dedito ad un brutal death metal, che mi piace descrivere tecnico ma non astruso.

Ahimè, quella tecnica che spesso rende i musicisti così succubi e schiavi del proprio ego, più intenti ad adorarsi ed autoelogiarsi che a perseguire il fine ultimo di qualsiasi genere musicale, dalla techno al pop al black metal, ovvero quello di trasmettere un'emozione a chi alla fine ascolta quella musica.

Di tecnica, arrangiamenti e soluzioni intricate questo "The Eleusinian Mysteries the Descent, the Search, the Ascent", EP di tre brani di cui uno dal vivo, ne presenta in grande abbondanza ma per fortuna e per bravura dei ragazzi stessi la tecnica e la personalità sono messe al servizio dei brani stessi, non perdendo di vista il fatto che stiamo parlando di brutal death metal e che quindi l'impatto, la ferocia e la rabbia devono essere costantemente messe in primo piano.

A partire dalla terremotante batteria di Fabio Palmisano, già all'opera con gli ottimi Realiti Grey, il vortice creato dai Bibliopegia Antropodermica è a dir poco intenso ed impetuoso, su cui si staglia il profondo ma distinguibilissimo growl di Ettore Piro e l'intricatissima chitarra di Valerio Pipino che disegna scale su scale senza fermarsi un solo secondo, con un gran lavoro anche in fase di ritmica. Ormai che ci siamo citiamo anche Francesco Riezzo al basso, sia per lodare lui sia per lodare la produzione che riesce a far sentire tutti presentando una buona qualità a discapito di un budget, immaginiamo, non certo elevato.

Come dire, se il mattino ha l'oro in bocca... Bravi!
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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