Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:29 min.
Etichetta:Neurotic
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. BODY RAVAGE
  2. FREAKING ON THE MUTILATED
  3. LEFT IN GRISLY FASHION
  4. THE CORPSE GARDEN
  5. BLUEDRUM TORSO
  6. VICTIMS OF THE ABSURD
  7. SHOTGUN HORROR
  8. DISEMBOWELED
  9. IN DEATH'S DECAY
  10. BLOODLUST REDEMPTION

Line up

  • Niels: vocals
  • Roel: guitars
  • Benny: guitars
  • Patrick: bass
  • Michiel: drums

Voto medio utenti

Tornano, col terzo album, gli olandesi sfiguratori di puttane ed il loro brutal death metal a tinte grindgore. Musica veloce, brutale, ma non monolitica, per fortuna, e ricca di spunti, anche se il gurgling fognario del singer Niels appiattisce un po’ il tutto.
La band aveva già dimostrato sul precedente “Deeds Of Derangement” di saperci fare alla grande, e lo ribadisce su questo “Left In Grisly Fashion”, in pezzi come “The Corpse Garden” e “Bluedrum Torso”, dove la brutalità viene dispiegata in tutta la sua potenza, pur non arrivando al parossismo puro, parente stretto della cacofonia e quindi cugino della noia. Come accennavo l’unico appunto è la voce del singer, che quasi mai usa il growl death metal, preferendo insistere, per gran parte del platter, col gurgling, una sorta di gorgoglio di cloaca intasata.
Al disco hanno preso parte, nel ruolo di guest vocalist su un paio di pezzi, Joel, singer dei Pyaemia, e Robbe K, singer dei Disavowed. Il che dà la dimensione degli intenti della band e della scena olandese in generale.
Non manca il classico sample preso da un film horror, “In Death’s Decay” ha un intro quasi ambient, del tutto atipico per una brutal band, con tastiere inquietanti e una voce narrante che è facilmente identificabile con quella di un serial killer, e la conferma ci arriva dalle grida, dai lamenti e dai gemiti di una pulzella nell’atto di essere sottoposta alle più sconce e deviate pratiche sanguinarie. Troppo evocativo è il suono delle pugnalate sulla vittima e gli ansimi del mostro che danno il “la” all’inizio vero e proprio della song, devastante come al solito.
Il disco quindi è buono e non presenta i classici difetti della media delle uscite del genere, ma a dirla tutta preferivo il disco precedente, che presentava un suono più asciutto e groovy, pur se devo riconoscere che il lavoro fatto agli Studio Excess, dove hanno in passato registrato anche Sinister e Severe Torture, è ottimo per pulizia e resa sonora.
I maniaci di queste sonorità qui troveranno materia sonora per le loro orecchie e troveranno soprattutto una band davvero in gamba. Fatevi sotto!
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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