Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2016
Durata:56 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. ESSENCE OF YOU
  2. DROWN IN THE ABSURDITY
  3. SPIRIT OF ANNE
  4. BURNED
  5. YOU ARE
  6. MEET ME IN SUMMER
  7. BROKENHEARTED
  8. LIONHEARTED
  9. WANDER SO FAR
  10. WELCOME TO THE COLD
  11. THE ESSENCE OF EVERYTHING

Line up

  • Adrienne Cowan: vocals
  • Marco Pastorino: guitars
  • Luca Negro: bass
  • Alex Landenburg: drums

Voto medio utenti

È sicuramente un esordio positivo quello dei Light & Shade, formazione internazionale composta da membri di Temperance, Luca Turilli’s Rhapsody e Seven Spires. L’asso nella manica di questo “super-gruppo” è sicuramente Adrienne Cowan, duttile cantante in grado di passare da creatura celeste a Satana in tempi record (ascoltare per credere).

Che musica propongono questi giovani dal curriculum invidiabile? Non è così facile rispondere… Il sound parte dal power sinfonico/melodico per contaminarsi con il death, l’hard rock, l’heavy, il thrash e, in minima parte, il prog. Dopo il morbido intro acustico “Essence Of You” è la successiva “Drown In The Absurdity” a dare un senso alla descrizione di cui sopra, un caleidoscopio di influenze impreziosito dalla performance impressionante della Cowan. Si prosegue con “Spirit Of Anne”, più canonica e dalle marcate influenze Eighties, preludio alla poco riuscita “Burned”, dove l’incedere epico e marziale quasi manowariano prova a sposarsi con atmosfere gotiche e sfuriate death (il finale è colpevolmente in fade come a dire: “e adesso come cavolo la finiamo?”). “You Are”, con il suo ritornello un po’ banale, tenta la via folkloristica di scuola Nightwish e simili prima della curiosa e convincente “Meet Me In Summer”, a cavallo tra musica etnica, elettronica e sinfonica. La micro-suite “Brokenhearted” aggiunge qualche elemento prog al mix di sonorità e anticipa la (scontatissima) ballad “Lionhearted”. “Wander So Far” inizia come “My Land” dei Sonata Arctica (non scherzo) ma vira velocemente verso lidi death/prog e hard rock (alcuni fill sembrano addirittura venuti fuori da “Bad Boys” dei Whitesnake). La non memorabilissima “Welcome The Cold” (poco interessante e abbastanza mainstream) conduce alla conclusiva titletrack, brano elaborato che mette a sistema tutto quanto sentito finora prediligendo la componente melodica e cinematografica, con tanto di ripresa dell’intro.

Tutta una serie di indizi (struttura circolare, rimandi interni, titoli dei brani che si richiamano…) fanno pensare che dietro a “The Essence Of Everything” si celi un qualche concept ma non ho trovato informazioni a riguardo. L’appunto che mi sento di fare è uno solo: che non ci sia un po’ troppa carne al fuoco? Nel lungo periodo questa potrebbe diventare un’arma a doppio taglio per la band. Ma se sarà l’equilibrio a prevalere (come non sempre accade in questo full-length) nei prossimi anni i Light & Shade potrebbero riservarci più di una sorpresa…
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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