Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:59 min.
Etichetta:Season Of Mist

Tracklist

  1. DEAD IMPERIAL BASTARD
  2. DEVIANT BURIALS
  3. NO FUN
  4. ROTTEN MEMORIES
  5. CHAMPIONS OF DISTURBANCE (PT 1 & 2)
  6. GOODBYE THEN
  7. TURN TO STONE
  8. SCARED AND ALONE
  9. WINNING A LOSING BATTLE
  10. WE ARE THE DARKENERS

Line up

  • Belinda Kordic: vocals
  • Daniel Änghede: guitar, vocals
  • Jonas Stålhammar: guitar, backing vocals
  • Justin Greaves: guitar, backing vocals, bass (studio), drums (studio)
  • Mark Furnevall: synthesizer, keyboard, organ, backing vocals
  • Daisy Chapman: piano, keyboard, vocals
  • Ben Wilsker: drums (live)
  • Tom Greenway: bass (live)

Voto medio utenti

"Il più grande pianista tra i direttori, il più grande direttore tra i compositori, il più grande compositore tra i pianisti...un genio universale".
Così Artur Rubinstein definisce Leonard Bernstein. Così ci tocca partire in questa solita era.

In un'ipotetica brutta, mi pare fossi a buon punto su:
- una filippica a tema inizio millennio
- i piatti
- cenni a toxicittà dilatando il riff (e rallentando molto il play) prima di metà canzone di Winning A Losing Battle

In una scorrevole bella, invece, prendo ascolti su ascolti. Forsennatamente!
E tergiverso, perchè, fatico a raggiungere il nocciuolo di questo Bronze.
Le canzoni, a parte una filler centrale
(anchessa recrudescenza di qualche superband d'inizio millennio
rallentata del 70% e dilatata di modo che "no one knows")
preludio di una lineare rockeggiante, scorpionica, in crescendo / Turn to Stone,
sono minute cateratte che scompaiono "in pugno" al Leonard di sopra.
Tessere elogi è facile. Germogliare meno.
Se fosse "un letto per Voi" sarei più conciso. E vi direi che fare e se farne.
Ma la recensione serve a chi? e, a cosa rispetto alla Musica?

I Crippled Black Phoenix hanno fallito a metà. Dove, fallire, è una facoltà e non una misura.
Se, come detto, le canzoni sono volti della Bellezza, la loro prog-ram-mabilità, risulta pingua di somme disorganiche e di registrazioni puntuali e personalizzate che stressano il risultato.
Season of Myst non cuce toppe. Anzi: stilizza l'impulsività e ammanta la disperata tensione evolutiva.
I CBP lesinano pochi artifici per aumentarci le percezioni verso uno scarto dalle brutture del mondo.

Se avessero lavorato a livello della Champions Of Disturbance (escludo la "frase Green Carnation" che apre la parte finale e la sfocatura de-feisiana del Vision of Eden dimenticato)
staremmo qui, a cantar di un
Grandissimo lavoro










Recensione a cura di Marco Pastagakio Regoli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 31 dic 2016 alle 16:24

beh sei un orso matto :D cmq non lo crederei nemmeno io se non vedessi le mail :P

Inserito il 28 dic 2016 alle 21:51

a me piace, ma io sono un utente un po' così

Inserito il 24 dic 2016 alle 12:04

Non avevo letto la tua risposta...grazie a te e al vostro lavoro. Non è un giudizio su Pasta, ma solo sui suoi scritti, ci mancherebbe. Felice che qualcuno li apprezzi. A presto

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