Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:47 min.
Etichetta:Tuba
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DEAD
  2. LISTENING
  3. GET A ROPE
  4. DEATHHORSE
  5. CONFESSIONS & ALCOHOL
  6. CANDYSTONE
  7. BLACKHEARTED VISIONS
  8. BLEED
  9. CRUST
  10. WEIGHTLESS
  11. THE SWEET TASTE OF REVENGE

Line up

  • Toschie: vocals
  • Arve: guitars
  • Thomas: guitars
  • Tom: bass
  • Kjetil: drums
  • Herbrand: keyboards, vocals

Voto medio utenti

Un bel sette e mezzo in pagella agli Audrey Horne (nome ispirato da 'Twin Peaks', cult movie di David Lynch) non glielo toglie nessuno. 'No Hay Banda' - titolo alquanto osceno per un album - è un dischetto intelligente e ben creato, ottimamente composto ed arrangiato, ove il Rock moderno, dal sapore comunque melodrammatico trova una buonissima collocazione. In questi 47 minuti circa di musica, si passa dai ricordi di Faith No More di 'Angeldust' o di 'King For A Day', fino ai primissimi Alice In Chains, ma anche Placebo, Ozzy e Foo Fighters. Tutto in un unico dischetto, mica male, no? Grandissime sono le linee vocali, sempre perfettamente studiate ed interpretate dal singer Toschie, ma anche davvero eccellente è stato il lavoro in fase di arrangiamento delle songs. Tutte le songs si presentano rocciose, anche quelle più melodiche o melanconiche, e tutte sono caratterizzate da ritornelli davvero convincenti e veramente apprezzabili, in grado di dare corpo, sostanza e completezza al buon manico delle strofe (non dimentichiamo che la produzione è a carico, oltre che della band stessa, anche di Joe Baressi, già con Queens Of The Stone Age e Tool... ). Un platter carico e caldo, ottimo per questo periodo, ove la sera è comunque caratterizzata da questa brezza freschina, ove forse l'unica pecca è quella di avere le songs un pochino l'una simile all'altra. Difetto passabile, quando non vi è alcun flesso, comunque. Su tutte, tanto per dare due nomi, svettano 'Confessions & Alcohol', decisamente affascinante e dannata, (il connubio tra Placebo ed il break in perfetto stile Alice In Chains non fa altro che aumentarne l'amarezza e l'epicità), la più Rock'N Roll 'Blackhearted Visions' (vai coi Foo Fighters) e la pinkfloydiana 'Weightless', in cui il Dark Rock si unisce ad un briciolo di astuta psichedelia. Un bella sorpresa.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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