Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2016
Durata:33 min.
Etichetta:Mdd records

Tracklist

  1. THE DEATH MARCH
  2. DEMONS RISING
  3. TOWARDS THE SKY
  4. SACRIFICE
  5. CALL OF THE ANCIENT GODS
  6. THE FOURTH DEADLY SIN
  7. SHADOWS EMBRACE
  8. ASHES TO ASHES
  9. BLOODLINES
  10. THE END
  11. THE FINAL MARCH

Line up

  • Aki: vocals
  • Matte: guitar
  • Zodiac: guitar
  • Hakon: bass
  • Sethor: drums

Voto medio utenti

Che la musica sia sempre stata piu’ importante dei musicisti che la eseguono, credo sia cosa ormai assodata, tuttavia questi Across The Burning Sky non perdono l’occasione per ricordarcelo quando affermano nel booklet del dischetto che “ For various of reasons they not mention any names, because is not about names, is about music!
Ad ogni modo, i deathster nordici sono sulle scene da ben vent’anni , attivi in diverse band locali e in diversi progetti, e questo “ The End Is Near” è sorprendentemente il loro debut album, un lavoro che coniuga melodia con Death Metal. Niente di piu’ , niente di meno.

Sicuramente la proposta è genuina, i suoni sono veloci, i blast beat incessanti, il growling incisivo e la produzione sufficientemente adeguata al genere considerando che si tratta di una auto-produzione (ad eccezione del mastering effettuato con l’ingegnere del suono Pluto Neuber, noto per i suoi lavori con Primordial, Necrophobic, Aeternus e altri), pure il concetto di melodia è qui molto meno accentuato e stucchevole rispetto, ad esempio, a lavori quali l’ultimo In Flames decisamente imbarazzante per un Death Metal die-hard fan, purtuttavia non si puo’ sfuggire da un certo deja vu che permea le 11 tracks un po’ tutte troppo uguali fra di loro anche se si aprono e si chiudono con 2 outro sinfonici (“The Death March” e “The Final March” ) che danno una certa enfasi al lavoro.
Il punto è che quello che dicono i Nostri è già stato scritto dai vari Cerimonial Oath, Unanimated , Dark Tranqullity e ( primi ) In Flames , anche se gli intrecci delle 2 chitarre sono perfettamente armonizzati e creano melodie di sicuro valore, le aperture sono seguite da furiose accelerazioni su una base ritmica terremotante, le vocals sono ringhi feroci e l’esecuzione dei brani dimostra sicuramente una padronanza del genere, tuttavia se mi chiedete quale brano sia migliore degli altri o quale spicchi sugli altri, mi viene difficile rispondere; Il lavoro va considerato nel suo insieme, prendere o lasciare.
A voi la scelta.


Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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