Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2016
Durata:68 min.
Etichetta:earMusic

Tracklist

  1. EL DORADO
  2. LIVING IN FEAR
  3. THE LEAVERS
  4. WHITE PAPER
  5. THE NEW KINGS

Line up

  • Steve Rothery: guitars
  • Mark Kelly: keyboards
  • Pete Trewavas: bass
  • Ian Mosley: drums, percussion
  • Steve Hogarth: vocals

Voto medio utenti

“Fuck Everyone And Run” (ecco per cosa sta “FEAR”) è un disco di definitive conferme. Alcuni esempi? “FEAR” conferma che Mark Kelly è uno dei tastieristi più sottovalutati di sempre (le sue timbriche sono ineguagliabilmente eleganti), che Steve Hogarth è sempre più un “novello” Roger Waters perseguitato da spettri presenti e passati, all’occorrenza ottimo cantante ma ancora più frequentemente convincente attore (e qui si potrebbe scomodare addirittura il sommo Peter Gabriel), che “neo-prog”, per questa formazione, non vuole dire proprio più niente.

È vero, tra le note del full-length (strutturato in tre brani lunghi più due canzoni vere e proprie) non si possono non cogliere gli echi pinkfloydiani di “Animals” (in particolare il Rhodes in “El Dorado”) o di “The Final Cut” (il tema della “morte per la patria” di “The New Kings”), o certa “rabbia repressa” dei Pendragon di “Pure” o dei Porcupine Tree di “Fear Of A Blank Planet” ("Living In Fear", o la suite “The Leavers”, con uno Steve Rothery sugli scudi), ma i Marillion di oggi, in tutto e per tutto, fanno storia a sé. Il loro è un pop/rock contemporaneo e raffinato, il cui unico neo sta, a mio parere, nell’aver perso quasi completamente la capacità di sorprendere. Se “Marbles” era stato l’ultimo, magnifico colpo di coda degli inglesi, da lì in poi la produzione è andata via via perdendo di mordente, consegnando alla storia una serie di album discreti, ma non straordinari.

Questo “FEAR” alle mie orecchie non fa eccezione, godiamocelo quindi per quello che è, cioè l’ennesimo buon disco dei Marillion.
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 ott 2016 alle 15:18

Il disco ha meritato ovviamente più ascolti meditati e continua a rivelarsi ascolto dopo ascolto. Scrittura superba e lavoro complessivamente appena al di sotto di Sounds, quindi di livello altissimo. Mi è piaciuta molto anche la recensione: coglie tutti i caratteri di FEAR, (con riferimento anche ai singoli membri) ed è bella sintetica. Forse il voto è in distonia con il contenuto, ma poco importa perchè oltre a essere valutazione personale, mi pare di ricollegarlo più che altro all'aspettativa disattesa circa l'assenza di sorpresa/novità da ormai bel tempo. Considerando che GM dà atto che i Marillion sono una cosa a sè, direi che non c'è davvero nulla da aggiungere. Anzi solo una: lunga vita ai Marillion.

Inserito il 15 ott 2016 alle 20:28

Sparito? Mai! Io accendo il computer e vado in Internet solo per metal.it e relativo forum. Sono un fedelissimo lettore e il Graz lo sa. Per motivi personali partecipo molto meno, ma sul forum due, tre sciocchezze vado sempre a scriverle. Una recensione alternativa? E perché? Quella di Gabriele è ottima come sempre. Starei solo là a sbrodolare il mio amore per Hogarth, senza aggiungere qualcosa di significativo :-D Anche i riferimenti stilistici che Gabvriele ha citato sono condivisibilissimi. Dico solo che per coraggio, stile e raffinatezza io avrei alzato il voto a 8. Da fanatico quale sono a 9. ;^) Ciao e grazie!!!!

Inserito il 15 ott 2016 alle 19:34

Ah ma allora Ennio non sei sparito! :) io dei Marillion ho sentito quasi tutto ma non posso considerarmi un fan accanito.. ti va di fare una recensione alternativa? Pensaci.. straquoto! due "campane" is meglio che one anche io voglio una rece di questo album da parte del grande Ennio! l'ho ascoltato solo una volta,quindi non posso tirare una vera e propria conclusione...ma mi è sembrato forse meno ispirato del predecessore...

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