Copertina 8,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2016
Durata:47 min.
Etichetta:Sensory Records

Tracklist

  1. ESOTERICISM
  2. THANATOS
  3. PENUMBRA
  4. UNTRUE
  5. HIDDEN
  6. SKYLINES
  7. UNKNOWN
  8. FARAWAY
  9. WILL

Line up

  • Sakari Ojanen: vocals, guitars
  • Joni Palmroth: bass
  • Ville Viitanen: drums
  • Jussi Poikonen: guitars

Voto medio utenti

Per chi li avesse persi nel 2012 quando usci il loro debut ha oggi la possibilità di riscoprire questo gruppo finlandese che esce con il loro secondo album.
Il primo è stato un lavoro molto diretto ma che, seppur ricco di ispirazioni, non ha avuto il risalto meritato.
Questa continuazione invece è qualcosa che difficilmente passerà inosservata. Come un piatto assaggiato che crea un’esplosione di sapori, o un quadro che abbaglia per la sua bellezza…o più semplicemente come lo sguardo di una donna, magari la tua futura sposa, la prima volta che lo hai incrociato.
Ovviamente, dopo lo sconvolgente effetto, la sorpresa lascia il posto alla curiosità e ciò porta l’ascoltatore a cercare di capire in maniera razionale come si sia potuto verificare un tale evento e quali siano state le peculiarità che tanto hanno attratto la sua attenzione.
La ricerca non è vana e poco a poco, ascolto dopo ascolto, si iniziano a delineare le caratteristiche peculiari dell’opera.
La prima sicuramente è la costante dei riff pesanti, profondi, con la distorsione massiccia delle preponderanti chitarre. Ogni pezzo ha come un “letto” o una “tela” di base, a seconda che si voglia pensare ad una delicatesse oppure ad una dipinto, formato dall’oscuro suono accompagnato dall’immancabile parte ritmica del basso e della batteria.
Su questa base vengono aggiunti in primis gli accordi pieni della tastiera, dissonanti a volte o almeno tali da espandere la sonorità, e in secondo luogo le composizioni soliste di chitarra e tastiera, arpeggiate o meno, che perdurano per la durata dei brani creando una sorta di contrappunto.
Infine, come ultimo ingrediente o colore aggiunto, c’è la voce. Linee vocali lunghe, intense e molto ammalianti, coniugate a parole che formano frasi chiare, dirette e profonde a momenti, accompagnate dal controcanto.
Anche il susseguirsi dei brani e la sequenza sembra calcolata al secondo. Si inizia con "Esotericism", un brano che racchiude in meno di quattro minuti tutte le caratteristiche elencate ma che verranno ampliate successivamente.
Nessuna canzone richiama ad un’altra ma apporta sempre un ulteriore particolare. Cosi in "Thanatos" il riff formato dagli arpeggi ottiene un ruolo centrale che si ripete con sonorità più dure o più pulite. Tale ruolo invece viene ceduto in "Penubra" alla tastiera, che si manterrà costantemente in sottofondo e detterà l’aumento o la diminuzione dell’intensità musicale.
Non mancano momenti di stupore e commozione causati da brani che fanno credere di essere al cospetto di un’eterea bellezza. Parlo di "Hidden" e "Skylines". Il primo, forse eccessivamente lungo, conia un’impronta melodrammatica nel pezzo mantenendo tutta la forza di impatto anche nei rallentamenti. La seconda invece sembra un continuum di "Hidden", come una scena diversa di un film ma strettamente collegata alla precedente dove c’è un ritmo più incalzante, stacchi di riff da manuale e la chitarra unita alla tastiera che permangono in sottofondo con un lavoro veramente egregio. Il coro a metà toglie il fiato come in un salto che, arrivato alla fine della spinta, volge in caduta libera.
Unica pecca è che nel momento apice dell’opera ci si ritrova ad avere una frenata con "Unknow". Il brano infatti inizia molto bene con una strofa semplice ed orecchiabile, ma prosegue diventando troppo lungo, piatto e perdendo il mordente iniziale. La ripetitività del ritornello, già molto compatto e riempito con le linee vocali allungate, causa un sentimento di tediosità che alla fine trova spazio e si insinua durante ascolto.
Con "Faraway" il sentore si attenua leggermente, grazie alla centralità dei versi della canzone che raccontando della vita mantiene l’attenzione grazie ai cambi di ritmo netti e decisi con la costante “arpeggiatura” di sottofondo.
Ma la vera sollevazione avviene alla fine con "Will". L’ultimo brano funge da martellata finale nella coniazione di quest’opera che nell’apparenza grezza nasconde invece un equilibrio di rara armonia.
Il cambio modellato al secondo minuto con la chitarra che dal nulla sopraggiunge fa letteralmente innalzare la canzone ed aumenta la tensione. Tutto si tende, la voce appoggiata dal coro sembra che non respiri neanche, la chitarra e la tastiera forsennatamente mantengono il ritmo di un corsa a perdita fiato fino a quando…un tamburello attenua il tutto e sfuma in una leggera e malinconica nota.

In conclusione, un album frutto di un lavoro certosino e minuzioso, da fare proprio con il dovuto tempo che forse non vi cambierà la vita, ma sicuramente la giornata in cui lo ascolterete.

A cura di Pasinato Giovanni

Recensione a cura di Ghost Writer

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.