Grift - Зраджені сонцем (Betrayed by the Sun) / Hägringar (Mirages)

Copertina SV

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2016
Durata:35 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. DRUDKH - ЙОГО ДВАДЦЯТЬ ЧЕТВЕРТА ВЕСНА (HIS TWENTY-FOURTH SPRING)
  2. DRUDKH - ОСІНЬ В СЕПІЇ (AUTUMN IN SEPIA)
  3. GRIFT - KÄLLAN (THE SOURCE)
  4. GRIFT - CIRKELN (THE CIRCLE)

Line up

  • Drudkh:
  • Roman Saenko: guitars, bass
  • Thurios: vocals, keyboards
  • Krechet: bass, keyboards
  • Vlad: drums, keyboards
  • Grift:
  • Erik Gärdefors: vocals, all instruments

Voto medio utenti

A qualche mese di distanza dallo split con gli Hades Almighty, i Drudkh continuano con la forma della collaborazione dando alle stampe, per Season of Mist, questo nuovo EP di quattro brani in collaborazione con lo svedese Grift.

"Зраджені сонцем / Hägringar" ("Tradito dal sole / Miraggi") ci offre, come il precedente split album, musica di altissimo valore emozionale nonchè di una qualità sempre più rara da trovare in giro, con il rammarico, mio personale, che qui abbiamo solo quattro brani, due per band, che difficilmente saranno in grado di saziare l'appetito di chi, come il sottoscritto, ama determinate sonorità, poetiche nella loro brutalità.
Il pagan black metal degli ucraini Drudkh non ha più bisogno di presentazioni: ogni volta Roman Sayenko e soci riescono a stupire per la forza evocativa della loro musica e per l'attaccamento incondizionato alla loro terra che si traduce in una vera e propria dichiarazione d'amore verso di essa per mezzo di un suono violento, rabbioso, epico e sottilmente melodico che, nel corso degli anni, diventa sempre più inconfondibile e sempre più affascinante.
I due brani dei Drudkh, anche questa volta ispirati a poeti ucraini scomparsi prematuramente, sono semplicemente quanto di meglio oggi il black metal, nella sua declinazione più puramente pagana, possa offrire. Senza se e senza ma.

Dall'altra "parte" dello split troviamo lo svedese Erik Gärdefors, membro unico dei Grift, che ci consegna due preziosi gioielli.
I due brani dello svedese partono da dove era finito "Syner", l'album d'esordio sulla lunga distanza del Nostro, conservandone il fascino, gli spunti folk, le atmosfere e spingendo il black metal di Grift verso territori che, sebbene risentano dell'influenza del Burzum più ispirato, ci svelano un mondo fatto di melodia senza tempo e disperazione che, magicamente, duettano in un suono, spesso cadenzato, legato alla tradizione del genere da un lato, ma anche personale nel suo farsi un tutt'uno con la natura che, mi sembra, sia il punto di riferimento di Erik e della sua musica così splendidamente melodica e dannatamente triste.

Questo EP è, dunque, un ascolto da non lasciarsi sfuggire per nessun motivo ed un modo validissimo per conoscere due realtà che, ad oggi, possono tranquillamente collocarsi nel gotha della musica estrema, quella fatta di sogni e paesaggi immensi, oltre che di nero ed oscurità.
Personalmente sono contento che esistano etichette come la Season of Mist ancora pronte a puntare sulla qualità, quella vera, piuttosto che sulle vendite sicure che, spesso, coincidono con la mera prostituzione artistica e vi invito, dunque, a supportare operazioni come queste che sono la linfa vitale di un genere meraviglioso come il metal.

Concludo dicendo che "Зраджені сонцем / Hägringar" è pura poesia pagana alla quale non mi sento di assegnare un voto nella certezza, ineluttabile, che un freddo numero mai potrebbe svelarvene l'intima bellezza.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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