Candiria - While They Were Sleeping

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:49 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. WHILE THEY WERE SLEEPING
  2. MEREYA
  3. WANDERING LIGHT
  4. THE CAUSE
  5. FORGOTTEN
  6. ONE OF YOU WILL BETRAY ME
  7. OPAQUE
  8. THE WHOLE WORLD WILL BURN
  9. BEHIND THESE WALLS
  10. WITH BROKEN BONES
  11. TEN THOUSAND TEARS
  12. SERVITUDE

Line up

  • Carley Coma: vocals
  • Michael MacIvor: bass
  • John LaMacchia: guitar
  • Danny Grossarth: drums
  • Julio Arias: guitar

Voto medio utenti

La forza dei Candiria è sempre stata quella di mescolare il metalcore più tradizionale con tutto quello che, a livello musicale, la scena newyorkese poteva offrirgli. Da questa ricerca è nato un genere (e un approccio compositivo) definito dalla stessa band "urban fusion", descrizione azzeccata che rende giustizia a una proposta artistica molto sfaccettata che, nonostante i vari cambi di line-up e i momenti critici vissuti dalla formazione americana, è abbastanza facile da distinguere all'interno del panorama musicale odierno.

"While They Were Sleeping" è il primo lavoro per Metal Blade e, probabilmente anche per questo, suona grintoso e patinato come mai prima d'ora un disco dei Candiria. L'iniziale titletrack vale più di mille parole: metalcore canonico impreziosito da qualche lieve concessione melodica e da un bell'intermezzo strumentale dal sapore latin/swing. La successiva "Mereya" fonde partiture alternative di scuola Periphery con voci scat, mentre "Wandering Light" volge lo sguardo verso lidi più rabbiosi e claustrofobici. La breve "The Cause" introduce beat metropolitani e anticipa "Forgotten", traccia dalle connotazioni mainstream (scomoderei addirittura i Linkin Park). La pregevole "One Of You Will Beatry Me" è stravinskiana nell'accostamento di sonorità tanto diverse che si susseguono senza soluzione di continuità e fa da contraltare a "Opaque", intima e soffusa, guidata da un ipnotico arpeggio di chitarra. "The Whole World Will Burn" picchia ancora duro, con una scrittura che riporta alla mente gli Slipknot delle origini, e prelude alla promessa mancata "Behind These Walls", dove uno splendido intro walking bass/voce evolve in modo caotico e non riuscitissimo. "With Broken Bones" stupisce per il riffing di matrice progressiva e per l'ottimo lavoro di matteria, così come "Ten Thousand Tears" brilla per l'elaborato arrangiamento ritmico e dinamico. Il finale è lasciato a "Servitude", altro eccellente brano giocato sul contrasto tra la martellante chitarra down-tuned e la voce avvolgente del superlativo Carley Coma.

Da questo album traspare in modo palese l'esperienza e la classe dei soggetti coinvolti. Non mi aspetto che diventino una band da "milioni di dischi venduti" ma spero che grazie al supporto della nuova etichetta acquisiscano un po' di visibilità in più. Se la meriterebbero...
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.