Copertina 6,5

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2016
Durata:49 min.
Etichetta:WormHoleDeath Records

Tracklist

  1. IN LOVING MEMORY
  2. LUMIA
  3. DEADBORN REVOLUTION
  4. COLD
  5. LOSING ME
  6. RUNAWAY
  7. SOMEWHERE
  8. DUALITY
  9. SILENCE
  10. DAEMONS
  11. TIME CRISIS
  12. TO YOU

Line up

  • Valeri: vocals
  • Ivan: keyboards
  • Dmitriy: drums
  • Sergey: bass
  • Roman: guitars

Voto medio utenti

Si chiamano Aftermoon e vengono dall'Ucraina. Cosa fanno? Provano a contaminare una proposta female-fronted alla Evanescence (brani brevi, fintamente "cattivi" ma tutto sommato efficaci) con dell'elettronica dal sapore cinematografico e timbriche mutuate perlopiù dalla musica dance (più alcune ingenuità di cui parlerò in seguito).

"In Loving Memory" e la successiva "Lumia" (credo in lingua madre) sono un manifesto di quanto sopra descritto: le linee vocali non sono efficacissime (meglio nella seconda) ma l'obiettivo della formazione di Kiev è chiaro come l'acqua. "Deadborn Revolution" gioca sui contrasti dinamici mentre la successiva "Cold", considerando le ambizioni mainstream del combo, è un interessante esperimento dal punto di visto ritmico/metrico (peccato per qualche campionamento nu-metal di troppo che non c'azzecca proprio nulla). "Losing Me" è un passo falso bello e buono, il tipico lento pseudo-sinfonico piano/voce trito e ritrito che ha davvero stufato da tutti i punti di vista, ma prelude alla breve ed equilibrata "Runaway". "Somewhere" non brilla per originalità (nota per i produttori: il brano in questione e la successiva "Time Crisis" sono ottimi esempi di come NON utilizzare il correttore di intonazione, ndr), così come le atmosfere vagamente apocalittiche di "Duality" non nascondono il fatto che la minestra sia comunque sempre la stessa. In "Silence" cogliamo qualche buono spunto di natura dance che non viene, purtroppo, sviluppato a dovere (su tutti le "sliced vocals"), ma il registro cambia con "Daemons", un lento atipico caratterizzato dall'alternarsi di atmosfere diverse e antitetiche. Tanta voglia di Evanescence anche in "Time Crisis" prima della conclusiva "To You", traccia dal piglio epico che perde di mordente dalla metà in poi.

Sono combattuto. Il potenziale c'è, ma credo che complessivamente questo "Phase One" suoni ancora un po' acerbo. In attesa di essere smentito dalla storia, aspetto con trepidazione "Phase Two" (o come cavolo vorranno chiamarlo).
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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