Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:34 min.
Etichetta:Metal Blade

Tracklist

  1. MY EYES
  2. THE SOULLESS
  3. AFTERLIFE 02:53
  4. AS I CATCH MY BREATH
  5. LIES
  6. REACH INTO THE LIGHT
  7. TEAR ME DOWN
  8. LIVING IN THE SHADOW OF YESTERDAY
  9. TIME HAS PASSED

Line up

  • Steve DiGiorgio: bass
  • Richard Christy: drums
  • Jason Suecof: guitars
  • Tim "Ripper" Owens: vocals

Voto medio utenti

Ecco giungere a cinque anni dal precedente “Cold Winds On Timeless Days” , il nuovo ( e terzo) full length del gruppo fondato dal batterista Richard Christy ( ex Iced Earth, Burning Inside, Death e Control Denied.), intitolato “Creatures Watching Over The Dead” che esce in questi giorni su Metal Blade
I Charred Walls Of The Damned sono un super-gruppo, oltre a Christy, abbiamo al basso Steve Di Giorgio (Death, Testament, Dragonlord), Tim “Ripper Owens” ( ex Judas, occorre ricordarlo?!) alla voce e Jason Suecof (noto produttore, qui in veste di grande ascia) ed il risultato finale di queste ensamble è un disco sicuramente buono, con canzoni veloci ( la maggior parte sotto i 4 minuti di durata) , riffing duri ma melodici allo stesso tempo, alternanza di velocità e mid-tempo, sezione ritmica precisa e roboante, ma quello che manca è forse una vera identità di fondo. La proposta musicale è una sorta di summa delle varie influenze alle quali i membri non hanno potuto sottrarsi, troviamo infatti tracce di Judas Priest in “ Reach Into The Light”, “As I Catch My Breath”“ e “My Eyes” ( con uno screaming di Halfordiana maniera) , di Death e Testament nell’attacco blastbeat e thrash di “The Soulles”, in “Afterlife” l’arpeggio iniziale lascia il posto ad un roccioso mid-tempo . Menzione particolare meritano i testi che per stessa ammissione di Christy affrontano temi legati alle esperienze personali cercando di infondere quella positività che manca nella vita di tutti i giorni, ad esempio “Lies” è un comeback ai tempi in cui ascoltava i Maiden Dio, Quiet Riot e la bandiera del Metal classico sventolava alta, “My Eyes” parla dei ricordi dei propri cari che non ci sono piu’ . Insomma, l’album valido, è suonato con gran classe ( non poteva essere altrimenti visto il blasone dei componenti ), ma forse risulta un po’ anonimo anche se farà la gioia di molti i metal-head


Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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