Copertina 8,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2016
Durata:47 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. WAKE OF INFINITY
  2. IN THE EYES OF IDOLS
  3. RAPTURE BALLET
  4. THE EXAMINER
  5. MARIONETTE
  6. DIVINITY
  7. GOD OF RUIN
  8. THE NORTHERN SANCTUARY
  9. VILA I FRID

Line up

  • Dan Swano: vocals, keyboards, drums
  • Ragnar Widerberg: guitar, bass

Voto medio utenti

Dan Swano è un genietto, un po’ come Dave Grohl .. e qui potrei chiudere la recensione del nuovo, bellissimo lavoro  dei Witherscape ma ovviamente non mi pagano (con casse di birra) per scrivere una riga, e quindi mi “sforzerò” di spiegarvi perché “The Northern Sanctuary” merita di figurare come new entry nei Top Albums. Cominciamo col dire che i precedenti 2 lavori del duo svedese (il debut album del 2013 “The Inheritance” e il seguito del 2014 “The New Tomorrow”) sono stati album del mese in Germania entrando nelle prime 100 posizioni della chart, poi continuiamo col precisare che il combo è composto da un poli-strumentista, cantante e produttore (Dan Swano appunto), ex Edge Of Sanity/Bloodbath, Nightingale, e da un altro poli-strumentista come Ragnar Widerberg. Il primo si cimenta con vocals, tastiere e batteria mentre il secondo con chitarre e basso e la loro unione ha dato origine ad un album ipnotizzante e misterioso nel quale coesistono tracce del miglior HardRock/Prog dei 70’/80’ con l’extreme Metal odierno. La caratteristica principale del lavoro è proprio qui, nel connubio fra generi, nel brillante songwriting, nella pregevole esecuzione dei pezzi, ottimamente prodotti e nella performance vocale stellare di Swano. Dall'iniziale "Wake Of Infinity" ove coesistono Prog e Death Metal, con un alternarsi di velocità, stacchi, bridge acustici e cantato clean/growl, alla successiva "In The Eyes Of Idols" dal tiro marcatamente hard rock, passando per le splendide "Rapture Ballet" col suo incedere orientaleggiante alla Deep Purple, "The Examiner" una ballad malinconica ed oscura che ricorda i Paradise Lost con la melodia dettata dal piano e dalla chitarra acustica, la lenta e potente "Marionette", a "God Of Ruin" brano oscuro e d'atmosfera, la lunga ed articolata title-track, fino alla conclusiva "Vila I Frid, col solo pianoforte, è un susseguirsi di emozioni, ora forti ora malinconiche e ad ogni passaggio si scoprono una sfumatura, un arrangiamento, un accenno melodico nuovi che rendono sempre interessante l'ascolto. Chi ama gli Opeth o gli Amorphis avrà di che gioire ma mi sento di consigliare questo lavoro a tutti coloro che amano la buona musica, il buon Metal, quello che porta il nostro genere una spanna al di sopra di tutti gli altri .
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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