Copertina 8

Info

Anno di uscita:2016
Durata:40 min.
Etichetta:Nuclear Blast Records

Tracklist

  1. LADY IN GOLD
  2. LITTLE BOY PREACHER
  3. BURNED OUT
  4. I FELT A CHANGE
  5. GONE SO LONG
  6. BAD TALKERS
  7. YOU GOTTA TRY
  8. WON'T GO BACK
  9. REJECTION
  10. ELEMENTS AND THINGS

Line up

  • Elin Larsson: vocals
  • Dorian Sorriaux: guitar
  • Zack Anderson: bass
  • André Kvarnström: drums

Voto medio utenti

Considero i Blues Pills una delle espressioni di classic rock più importanti del terzo millennio.
Una definizione, per certi versi, abbastanza “impegnativa”, tenuto conto del numero esorbitante di valide formazioni devote al culto della storia del genere emerse negli ultimi tempi.
E’ tuttavia sufficiente ascoltare anche solo poche note della loro musica per fugare ogni dubbio … non sono in molti a saper interpretare così bene il suono del rock sessanta / settantiano, conferendogli credibilità e ammantandolo di un “soffio vitale” capace di distinguerlo immediatamente dalla massificazione contemporanea.
A onor del vero bisogna anche ammettere che poter contare su una voce come quella di Elin Larsson rappresenta un contributo non trascurabile: Janis Joplin, Aretha Franklin, Grace Slick, Stevie Nicks e Mariska Veres “rivivono” nella sua straordinaria timbrica e se ci fosse un minimo di equità il suo nome potrebbe tranquillamente essere accostato a quello di celebrità mainstream del calibro di Duffy e Adele, tanto più che in questo nuovo “Lady in gold” il gruppo sembra aver voluto enfatizzare la componente soul della sua magistrale mistura sonora.
La title-track dell’albo è un eloquente showcase di tale orientamento artistico e se riuscite a rimanere “impassibili” di fronte alle corde vocali della Larsson che si flettono e si arrampicano sul pentagramma sfruttando una melodia “antica” tanto semplice quanto efficace, probabilmente questa “roba” non fa per voi.
Agli estimatori di Rolling Stones, Fleetwood Mac, Jefferson Airplane e Deep Purple, consiglio di proseguire nell’ascolto (e sono certo che non potranno fare a meno di farlo …) scoprendo così altri nove splendidi frammenti d’irreprensibile rock n’ roll, ipnotico, intenso, vibrante, grondante di benefica tensione emotiva.
Little boy preacher” trasporta la golden era della Motown e le utopie hippie ai giorni nostri, “Burned out” aggiunge liquidi sussulti Floyd-iani all’iridescente impasto sonico e la ballata bluesyI felt a change”, qualora adeguatamente promossa, potrebbe finire per fare bene anche nei network radiofonici à la page.
Un’analoga sensazione la riservano “Gone so long” e il suo suggestivo crescendo, mentre “Bad talkers”, semplificando un po’ la questione, sembra davvero delineare la quadratura del cerchio di una band che desidera simultaneamente rendere omaggio a Janis, Airplanes e Shocking Blue.
La suadente e notturna “You gotta try” è un altro colpo al cuore per quei bluesofili che al contempo non disdegnano le atmosfere “acide”, le quali producono effetti assai coinvolgenti anche quando si fondono con l’ardore quasi gospel di “Won't go back”.
Le pulsazioni ancestrali e le distorsioni di “Rejection” vi porteranno attraverso una taumaturgica bolla temporale a dimenarvi completamente estasiati tra il pubblico di un grande festival al crepuscolo dei sixties e “Elements and things” è semplicemente un piccolo gioiello di hard-rock lisergico (ed è stata una sorpresa scoprire che si tratta in realtà di una rilettura di Tony Joe White), alimentato da un magnetismo a cui è praticamente impossibile sottrarsi.
Forse è vero che la voglia di “vintage” è ormai un po’ troppo inflazionata e che l’innovazione sta da qualche altra parte (ditemi dove, però …), ma quando l’ispirazione è così veemente e gratificante per i sensi, credo che ogni altra eventuale considerazione “razionale” diventi francamente superflua e pretestuosa.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 10 ago 2016 alle 12:08

Grande cd, meno monotematico del loro 1° lavoro, forse meno heavy, ma davverro tanto di cappello ! peccato solo per la minor presenza di guitarwork da parte del loro ottimo axe-man magnifica voce, oltretutto pure parecchio "bona" !!! vintage sound very very cool !!!

Inserito il 04 ago 2016 alle 14:42

Le due tracce rilasciate mi hanno decisamente deluso, niente a che vedere con il loro esplosivo debutto. In ogni caso attendo di ascoltare l'intero disco.......

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