Copertina 7

Info

Anno di uscita:2005
Durata:30 min.
Etichetta:Earache
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. THE BURDEN OF CHOICE
  2. CATALEPSY OF FEAR
  3. CONFERENCE CALL IMMOLATION
  4. MADDENING ASSAULT
  5. CIVIC BLOODLUST
  6. GREAT MISLEADER
  7. DEMONICALLY ENTRENCHED
  8. SHEATHED IN BLOOD
  9. THE WRONG END OF LIVING
  10. MULTITASK SUICIDE
  11. NIHILISM AND DESPAIR
  12. THE WIDENING STAIN
  13. JESUS IS COMING
  14. IRRATIONAL HATE SOAKED FURY
  15. WALLET SIZED DENTAL RECORDS
  16. MILDEWED DEATH TRAP
  17. REPENT AND PERISH
  18. TRIAL BY BARRAGE
  19. STEAMING PILE OF OUTCOME MEASURES EVERYONE

Line up

  • Brian Livoti: vocals
  • Paul Vaughan: guitars
  • Tim Donovan: guitars
  • Nicholas Kirlis: bass
  • Michael Garret: drums

Voto medio utenti

Questa recensione si potrebbe racchiudere in tre parole, le stesse del titolo di questo album, ovvero “Kill.Fucking.Everyone”, secondo disco dei Watchmaker, grindcore band di Boston, la quale riprende il discorso interrotto con il precedente “Kill.Crush.Destroy”.
19 bombe soniche, meno di 30 minuti, un assalto costante e inarrestabile di velocissimo grindcore, con un singer che si dilania le corde vocali. C’è qualche ulteriore influenza nel sound dei bostoniani, qualche rallentamento sludge, qualche inserto black metal, tonnellate di noise e un’insana passione per il termine “fucking” che ricalca quella dei Sadistik Execution. La differenza però, è che mentre la band australiana è una band di simpatici burloni, questi Watchmaker fanno tremendamente sul serio, dal punto di vista tanto musicale quanto lirico. In certi frangenti balzano alla mente i Circle Of The Dead Children.
L’artwork inoltre è essenziale ma efficacissimo.
Questo disco non è un capolavoro, chiariamoci subito, anche perché associare un termine come capolavoro a qualcosa che è molto più simile ad un massacro, è bizzarro, tuttavia questo disco prende alle parti basse, fin nelle viscere, e ci scava dentro con un coltello. Il solo trittico finale costituito da “Repent And Perish”, “Trial By Barrage” e “Steaming Pile Of Outcome Measures” è significativo del potenziale distruttivo di questa band. Da tenere d’occhio, sorvegliati a vista.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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