Copertina 6

Info

Anno di uscita:2016
Durata:51 min.
Etichetta:Argonauta Records

Tracklist

  1. NIGHTMARE'S GATE
  2. PARALYZED IN SLEEP
  3. NIGHTMARES OVERCOME
  4. INSOMNIA
  5. LUCID NIGHTMARE
  6. DEMENTIA
  7. ATROCIOUS DREAMS
  8. DOWN
  9. ON HIGH IN BLUE TOMORROWS
  10. THE HOUSE OF DOOM

Line up

  • Beneath The Storm

Voto medio utenti

Questo quarto lavoro della misteriosa doomster one man band slovena dei Beneath The Storm, “Lucid Nightmare”, concentra tutti i suoi sforzi ( lirici e musicali ) sul tema dell’incubo, come è ben evidenziato nelle parole del booklet di presentazione che vi quoto di seguito :

“the new album introduces you to the world of nightmares. A world where obscure visions become reality. It will trap you in its horror and leave you paralyzed in sleep. Enter at your own risk!”

Il tema dell’incubo è stato già trattato da migliaia di band, qui siamo di fronte ad un discreto lavoro sicuramente, di una misteriosa one man band di funeral doom è altrettanto sicuro e se amate gli Electric Wizard, gli Acid Bath o gli Asphyx piu’ lenti , questo dischetto farà per voi. Le sonorità sono cupe, opprimenti, la voce è una cantilena evocatrice che sembra provenire dalle segrete di un antico castello, tra mura marce e processioni di druidi incappucciati. I ritmi sono enormemente rallentati, come si conviene al genere, ed il suono delle chitarre è ribassato e distorto, mentre basso e batteria pulsano precisi e martellanti. Appena sufficiente la produzione e, a mio avviso, l’uso di cori sarebbe stato opportuno visto l’atmosfera funerea che i Beneath The Storm tentano di creare. Le canzoni, pur ricalcando i cliche’ del genere, non mancano di catturare l’attenzione dei doomster piu’ affezionati con composizioni cadenzate, potenti, claustrofobiche, mediamente sopra i 5 minuti di durata, l'iniziale "Nightmare's Gate" è il pezzo migliore che alterna arpeggi con bordate metal, sorretto da una discreta linea melodica, insieme a "Down" una ballad di sabbathiana memoria. Seguono composizioni abbastanza standard nelle quali la caratteristica principale è la cantilena di Beneath che ricorda un po l'Ozzy più stralunato che si muove su un riffama compatto e su un muro di suono distorto ma un po' troppo uguale dall' inizio alla fine in verità. L'atmosfera doom non viene mai meno mentre per quanto riguarda l'originalità delle canzoni, qui non ne troverete molta. "Insomnia", "Dementia", "Paralyzed In Dreams" sono tutte pachidermiche, pesanti "Atrocious Dream" è un minuto e quaranta di effetti horror e nella finale "House Of Doom" una voce chiede se il viaggio lungo questo Lucid Nightmare sia stato tutto un incubo o una terrificante realtà. A voi la sentenza....

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Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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