Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2016
Durata:33 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. PLEIADES' DUST (LA CANZONE SI SVILUPPA IN SETTE MOVIMENTI)
  2. 1 - THINKER'S SLUMBER
  3. 2 - WANDERING TIMES
  4. 3 - WITHIN THE ROUNDED WALLS
  5. 4 - PEARLS OF TRANSLATION
  6. 5 - COMPENDIUMS
  7. 6 - STRANDED MINDS ON THE SHORES OF DOUBT
  8. 7 - BESIEGED

Line up

  • Luc Lemay: Guitars, Vocals, Lyrics
  • Colin Marston: Bass
  • Kevin Hufnagel: Guitars
  • Patrice Hamelin: Drums

Voto medio utenti

“Che cos’è il genio? E’ fantasia, intuizione, precisione e velocità di esecuzione”
(“Amici miei”)


La citazione del film di Monicelli ben si adatta alla Musica dei canadesi Gorguts - a mio avviso uno dei pochi gruppi davvero capaci di unire incondizionatamente il favore di pubblico e critica - che tornano a distanza di tre anni dalla pubblicazione di “Colored sands” con un lavoro sorprendente e maturo, che concilia mirabilmente ambizione e visione di insieme.
“Pleiades dust” è una suite di ben trentatré minuti ripartiti in sette movimenti, un concept album sulla genesi, crescita e distruzione da parte dell’armata mongola della “Casa della Saggezza” di Baghdad. Un luogo questo oggi spazzato via dal tempo ed assunto a mito, in cui gli uomini dell’epoca giurarono di portare alla luce, proteggere e custodire i libri contenenti lo scibile allora conosciuto.
Un concetto ancora attualissimo in una epoca, la nostra, che ancora continua nell’esecrabile pratica di mutilare, distruggere e bruciare i testi invece che leggerli.
La forte ispirazione di cui “Pleiades dust” è permeato ben si concilia con l’ambizione di cui sopra, le dissonanze armoniche caratterizzanti il sound dei canadesi vengono qui amplificate creando, grazie ad un accurato gioco di sovrapposizioni, un muro di pura “angoscia sonora”.
L’abilità dei Gorguts sta anche nel non esasperare troppo il songwriting con progressioni fini a sé stesse o troppo cervellotiche. E qui ritorno alla visione di insieme cui accennavo sopra, dove ogni parte che compone la suite è funzionale all’insieme, rendendo l’ascolto molto fluido.
Certamente “Pleiades dust” appartiene a quella categoria di lavori che non vanno assolutamente ascoltati con superficialità, ma che devono esser ascoltati con calma più e più volte per essere apprezzati fino in fondo. Per alcuni forse uno scoglio, per altri una sfida.
Dopo una simile fatica, è naturale chiedersi come i Gorguts decideranno di proseguire la loro carriera artistica, se cambieranno ancora pelle o se le sonorità contenute in questo EP costituiranno la base di partenza per sperimentazioni ancor più ardite.
In ogni caso ci troverete pronti a seguirli.

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 27 mag 2016 alle 02:25

Altra uscita spettacolare, Luc è sempre un genio. Bellissimo.

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