Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:35 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. CALL OF THE MASTER
  2. DARK LIGHT OF THE MOON
  3. WITH WHIPS AND CHAINS
  4. PATH OF THE NACROMANCER
  5. VENGEANCE IS STEEL
  6. LOOKING FOR A SACRIFICE
  7. SATAN'S CROWN
  8. BURNED AT THE STAKE
  9. BLACK HOOVES
  10. READY TO SIN

Line up

  • Stacey Peak: vocals
  • Larry Myers: guitars
  • Adam Neal: guitars
  • Brandon Brown: bass
  • Zach Harris: drums

Voto medio utenti

Per quanto la copertina di "With Whips and Chains" (a cura dell'illustratore francese Chris Moyen, che in effetti ha offerto i proprio servigi a gruppi come Beherit, Archgoat o Sabbat ) faccia pensare più ad una proposta Death o Black, siamo di fronte al secondo album degli statunitensi Savage Master, i quali - bene chiarirlo subito - sono autori di un Heavy Metal ruvido e spigoloso, legato a doppio nodo (un cappio?) alla N.W.O.B.M.H. (la galoppante "Dark Light of the Moon", "Satan's Crown" o la priestiana "Black Hooves"), e a tematiche occulte e oscure, visto che sguazza in quell'immaginario da Inquisizione e Caccia alla Streghe, raffigurato nelle copertine di "With Whips and Chains" e dell'esordio "Mask of the Devil", evidenziato dal look adottato e tratteggiato nei testi delle loro canzoni, come risulta ben evidente guardando a titoli tipo "Path of the Nacromancer" o "Burned at the Stake".
E' la musica ne è la legittima colonna sonora, tra Mercyful Fate, Clooven Hoof, Witchfinder General, Cirith Ungol (ricordati spassionatamente da "Burned at the Stake"), con la voce, spesso e volentieri straziante e maligna, della mistress Stacy “Savage” Peak, novella Betsy Bitch (ma può ricordare anche Kate De Lombaert degli Acid, Ann Boleyn degli Hellion o Marta Gabriel dei Crystal Viper) lesta a scagliare malefici, sortilegi e incantesimi assortiti.
Ma anche le chitarre di Larry Myers e Adam Neal sanno essere taglienti ("With Whips and Chains" o "Looking for a Sacrifice"), non che il duo Brandon Brown e Zach Harris si tiri indietro quando c'è da pestare (come nella vagamente runningwildiana "Path of the Nacromancer" o sulla conclusiva "Ready to Sin"), inoltre una registrazione fumosa e retrò calza pennello alla proposta dei Savage Master, che alla resa dei conti se la cavano più che dignitosamente.



You want it all, but you can't read it
It's in your face, but you can't read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the review
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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