Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:40 min.
Etichetta:Relapse Records
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. APORIA: KALA: ANANTA

Line up

  • Blake Green: voicals, guitars & keyboards
  • Brittany McConnell: drums & violin

Voto medio utenti

Il duo Wolvserpent ritorna dopo due full-lengh con questo Ep, che tuttavia dura oltre i 40 minuti, nonostante sia formato da un’unica traccia.
È difficile spiegare la proposta della band, che non dà punti di riferimento stilistici, nutrendosi di mutevoli e notevoli influenze.
La prima parte della traccia è tutta giocata su atmosfere ambient rarefatte e plumbee, sottolineate da un violino che entra piano e poi diventa protagonista. Dopo una decina di minuti, in uno sciabordio di onde, sembra di sentire echi di musica gotica che assumono un mood rituale, sempre con il violino in primo piano.
Dopo circa un quarto d’ora dall’inizio del disco, il violino cede il posto al rumore, il ritmo rallenta enormemente, andando verso lidi funeral doom sottolineati anche dal catacombale growl del cantante. In questo frangente la musica emana miasmi mefitici, evoca oscure presenze, discende verso abissi insondabili.
La discesa negli abissi di cui sopra conduce verso un drone lisergico e assolutamente ruvido che, nel convulso finale, sembra lasciare la scena di nuovo al violino.
È difficile dare un giudizio conclusivo, verrebbe da dire “non male!”, anche se ad essere onesti, se volessimo buttarla sulle sensazioni che la musica evoca, ci sono altri dischi più estremi e avanguardistici di questo.
Personalmente “Aporia:Kala:Ananta” mi lascia un senso di incompiuto. Come se la band avesse potuto fare di più, in ogni verso. Forse la necessità di essere “progressivi”, di voler esplorare diverse direzioni ha fatto sì che la band non ne prendesse una in maniera chiara e decisa.
Se scomponiamo le singole componenti ci rendiamo conto che in nessuna di queste la band eccelle, e che, fatto salvo per certi versi il violino, questo disco sebbene avanguardistico, di nuovo dice poco o nulla. Ad ogni modo, per chiudere, a scanso di equivoci, considero positivo questo episodio e sono curioso di vedere le future evoluzioni della band.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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