Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:51 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. IN DEFIANCE OF CONFORMITY
  2. LIVE BY THE SCYTHE
  3. PENALTY BY PERCEPTION
  4. MERCY OF IGNORANCE
  5. RITES OF WAR
  6. SIN OF INNOCENCE
  7. WHEN THE MAGIC IS GONE
  8. COSMIC BRAIN
  9. DEITY MACHINE
  10. PATH OF THE ATHEIST
  11. WELCOME TO THE MIND FACTORY
  12. LIBERTY OF DEFEAT” (BONUS TRACK)

Line up

  • Michael Stützer :guitar
  • Peter Thorslund : bass
  • Morten Stützer : guitar
  • Michael Bastholm Dahl : vocals
  • Josua Madsen : drums

Voto medio utenti

Gli Artillery sono una garanzia, su questo non ci sono dubbi. "Penalty By Perception", ottava fatica discografica dei thrashers danesi, esce a due anni esatti da "Legions" ma potremmo essere nel 1985 ai tempi di "Fear Of Tomorrow" o nel 2009 con "When Death Comes" (a parere del sottoscritto il miglior album dei nostri), il discorso non cambierebbe molto. È questo il principale pregio /limite di "Penalty", che suona come qualsiasi altro album degli Artillery, non porta nulla di innovativo; dopo 30 anni di onorata carriera, forse era lecito aspettarselo. Sia chiaro, stiamo sempre parlando di Thrash di classe, composto e suonato egregiamente, tra l'altro ci sono pure tre ospiti illustri, Hank Shermann e Michael Denner (Mercyful Fate) e Morten Sandager (Pretty Maids) su "Cosmic Brain" e "When The Magic Is Gone". Dall'iniziale " In Defiance Of Conformity" in poi abbiamo 11 tracks + 1 bonus nelle quali la sezione ritmica è roboante, i riff di chitarra veloci e serrati, la voce del buon Michael Dahl è il trademark del gruppo, potente e chiara come sempre ( ma fin troppo pulita, manca un po' di aggressività così! ). Ci sono ottimi brani nei quali è sempre presente la caratteristica componente melodica ( la già citata " In Defiance Of Conformity" che parte con un arpeggio per poi scaricare sull’ascoltatore un classico thrash-riff ), “Sin Of Innocence” ( che parte piano per poi accelerare ), “Mercy Of Ignorance" ( un potente mid tempo ) la lenta “When The Magic Is Gone” e la veloce “Welcome To The Mind Factory” , posta a chiusura, mentre le altre canzoni viaggiano su coordinate standard, alle quali siamo già abituati. I testi sono come sempre mai banali e parlano di guerra, morte e ovviamente religione ( “Path Of the Atheist”), la produzione a cura di Soren Andersen è potente e pulita e rende onore al lavoro di songwritign durato ben due anni, come affermato dal gruppo stesso. Molti dei fans di oggi degli Artillery probabilmente non erano neanche nati nel 1985, mi sento di suggerire loro di non fermarsi a quest’ultimo lavoro in uscita il 25.03 ma di riscoprire le origini di questa band, sicuramente storica nel panorama Thrash europeo.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 mar 2016 alle 17:43

Erano alla grande con il bellissimo When Death Comes poi non hanno più saputo convincermi. Questo nuovo disco musicalmente non è male, ma questa voce pulita ed "educata" non ce la vedo proprio associata al loro ruvido thrash. Nello stereo continueranno a girare By Inheritance e Fear of Tomorrow (oltre al già citato disco del 2009). Peccato.

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.