Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2016
Durata:48 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. DøDSRITE
  2. THE IRON CHILDREN
  3. BLOOD OF THE LEGION
  4. THE SULPHUR BLACK HAZE
  5. LORD OF HORNS
  6. NORWEGIAN BLOOD AND CRYSTAL LAKES
  7. THY DAEMON INCARNATE
  8. ENDETID
  9. PSYCHEDELIC EVIL
  10. WOE
  11. FUNERAL RITES (SEPULTURA COVER)
  12. TWISTED MASS OF BURNT DECAY (AUTOPSY COVER)

Line up

  • Trondr Nefas: (R.I.P. 2012), guitars (solos)
  • Enzifer: bass, guitars
  • Uruz: drums

Voto medio utenti

Dopo la morte di Trondr Nefas, leader del gruppo, avvenuta nel 2012, credevo che "Ikonoklast" sarebbe rimasto il canto del cigno dei blackster norvegesi Urgehal.
L'uscita di "Aeons in Sodom", per la sempre valida Season of Mist, arriva, invece, a smentirmi e ci consegna, questa volta davvero, il canto del cigno del gruppo.
L'ultimo nato è, per forza di cose, un lavoro speciale.
In parte scritto dal compianto Trondr, "Aeons in Sodom" è stato completato dal resto della band che, giustamente, lo considera un tributo vero e proprio ad un caro amico che non c'è più, un tributo che vede la partecipazione di diverse stelle del panorama estremo norvegese che si alternano dietro al microfono urlando la loro rabbia e dando valore aggiunto all'opera.
Nocturno Culto, Hoest, Nattefrost, M. Shax, Nag, Niklas Kvarforth, Sorath Northgrove, dunque, impreziosiscono un album in tipico Urgehal style: l'irresistibile mix di Carpathian Forest, Darkthrone, Thrash Metal e Impaled Nazarene resta, sempre, la cifra espressiva dei Nostri e trasforma i dodici brani dell'album in un furioso e oltraggioso assalto all'arma bianca per un risultato finale che, certamente, sarà apprezzato da tutti quelli che del black metal amano l'interpretazione più diretta e old style senza nessuna velleità di modernità.
"Aeons in Sodom" risulta essere un lavoro genuino, dallo squisito retrogusto black'n'roll, suonato e prodotto in maniera egregia che mette la pietra tombale su un gruppo che, nel suo piccolo, ha contribuito a determinare le sorti di un genere come il Black Metal, probabilmente morto come Trondr Nefas, ma ancora in grado di dare soddisfazioni perchè in grado di risorgere come uno zombie famelico.
Buon ascolto.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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