Copertina 5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:40 min.
Etichetta:Metalizer Records

Tracklist

  1. TURN IT ON
  2. METAL MACHINE
  3. LIKE IT MATTERS
  4. LEFT SCARRED
  5. IN BLOOD WE SHALL FIGHT
  6. THE RETURN
  7. SOULS WILL SHOUT
  8. MONSTER
  9. TOMORROW NEVER COMES
  10. WRECKING BALL
  11. KILLSWITCH

Line up

  • Frankie Cross: vocals
  • Sean Nelligan: drums
  • James Pera: bass
  • Mick Michaels: guitars

Voto medio utenti

E’ curioso come si venga spesso a conoscenza di realtà che si suppongono nuove ma che proprio nuove non sono. E’ il caso di questi Corners Of Sanctuary, band a me sconosciuta, ma con all’attivo ben 10 lavori tra E.P ed album, provenienti dagli Usa. Il problema è che la “scoperta” non vale la novità, nel senso che pur dall’alto della loro esperienza ( sono nati ad inizi 2011 ), la loro proposta musicale che si pone nel filone della NWOAHM ci presenta un heavy molto scolastico, monotono , senza stimoli. Questo “Metal Machine”, full lenght uscito a fine Ottobre 2015 ed ora riproposto dalla Online Metal Promotion scorre via senza lasciar tracce tra riff scontati, mid tempo un po’ tutti uguali, una voce talmente monocorde da rendere piatte tutte le interpretazioni, una sezione ritmica troppo lineare ed una produzione ordinaria. Il tutto condito da testi banali e stereotipati. Ma il guaio peggiore è che tale situazione finisce per “soffocare” le capacità del gruppo che sicuramente potrebbero essere meglio valorizzate se solo in fase compositiva si osasse qualcosa in piu’. Ad esempio qualche inserto di tastiere non ci sarebbe stato male a rompere la monotonia, oppure l’uso di bridge acustici ( assenti del tutto) o ancora assoli un po’ meno scontati. Insomma questi “defenders di Philadelphia”, che si avvalgono della produzione di Stu Marshall, sfornano un album (il quarto full-lenght della loro discografia) estremamente monocorde, che suona uguale dall’inizio alla fine, un US power metal che bands quali Metal Church , Five Finger Death Punch o altri eseguono con più convinzione. A parte il brano di chiusura, la strumentale Killswitch, il resto è piattume-metal.

Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 gen 2016 alle 10:47

ciao Pasko il paragone è sicuramente sbagliato ed è frutto di un mio errore, del quale chiedo scusa. Le critiche sono sempre ben accette, gradirei solo che non si accostassero opinioni personali con la testata stessa, giusto per non creare malintesi. Ciaooo

Inserito il 28 gen 2016 alle 16:08

Five Finger Death Punch... US Power Metal? Questa è un'offesa a un genere intero... per capire quanto sono metal i FFDP cercali su Encyclopaedia Metallum. Scivolone clamoroso per le pagine di metal.it, sono veramente senza parole.

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