Copertina 8

Info

Anno di uscita:2015
Durata:42 min.
Etichetta:Minotauro Records

Tracklist

  1. HEADIN’ FOR THE HEARTBREAK
  2. LITTLE DANCER
  3. GET IT ON
  4. LOST INSIDE
  5. MORE THAN EACH OTHER
  6. LAST GOD OF WAR
  7. FAR AWAY FROM HOME
  8. BLUE LITES
  9. ROCKIN’ YEARS
  10. THE RAIDERS OF THE LOST CHERRY

Line up

  • Ronnie Alberti: vocals
  • Luca Trabanelli: guitar
  • J.L. Brochiero: keyboards
  • Paolo Martella: drums
  • Luca Bona: bass

Voto medio utenti

Non c’è niente da fare … sono ormai “grandicello”, seguo le“questioni” musicali da parecchio e a certe cose dovrei essere abituato, ma non posso proprio evitare di provare un misto di nostalgia e rabbia di fronte a situazioni come queste.
Perché i Drama non sono noti come i Bonfire, gli Shy o i Fate (nomi a cui, all’epoca degli esordi, furono spesso accostati …)? In fondo, anche i milanesi cercavano di transcodificare il vocabolario dell’hard melodico yankee attraverso un gusto espressivo europeo e anche loro, come dimostra il debutto "Once and for all”, avevano mezzi e attitudine per fare crescere e consolidare un profilo artistico già molto competente e promettente.
E invece no … una breve ed effimera visibilità e poi l’oblio, complice una limitata attività promozionale e il fallimento della MetalMaster, una delle poche etichette che ai tempi ci aveva illuso di poter condurre definitivamente il metallo italico a quel livello di professionalità che gli competeva.
Con le registrazioni per il nuovo disco pronte, al gruppo meneghino non rimase che attendere un’occasione che non arrivò mai, almeno fino ad ora, grazie ad un’encomiabile attività di recupero attraverso la quale una sempre attenta Minotauro Records ha perpetrato un autentico “atto di giustizia”.
Ascoltare “Sink or swim” da un lato accentua l’irritazione per la mancata affermazione e dall’altro consente di apprezzare il valore di un programma concepito alla fine degli anni ottanta e tuttavia fresco e intenso come se fosse stato scritto ieri, testimoniando le capacità non comuni di un quintetto di musicisti che sapeva trattare la “materia” con maestria e sensibilità.
A chi sostiene, in maniera abbastanza condivisibile e legittima, che il genere, in realtà, non ha subito moltissimi “scossoni” stilistici nel corso degli anni, replico rilevando comunque la perizia dei Drama nel rimanere fedeli alla tradizione pur senza sottomettersi a essa, in un percorso di crescita espressiva che partendo da Bon Jovi, Ratt, Van Halen, Autograph ed Europe stava indirizzandosi verso la costruzione di un sound capace di sfidare sul loro terreno preferito tali fondamentali numi tutelari.
La chitarra di Luca Trabanelli (proveniente da Hocculta e Royal Air Force), ficcante e fantasiosa, e la voce stentorea di Ronnie Alberti (lo ritroveremo nel supergruppo Iceberg, con membri di Vanadium e Bright Lights, e nei Love Machine di “The nite” …) rappresentano gli apici di una formazione affiatata ed equilibrata, che rompe subito gli indugi con l’istantaneo contagio classy trasmesso da “Headin’ for the heartbreak”, seguito dalla spigliatezza melodica di “Little dancer” e dalla vagamente Van-Halen-escaGet it on”, intrigante anche nel pizzico di “pacchianeria” ottantiana che la contraddistingue.
Lost inside” solca con enorme efficacia il lato crepuscolare della band (ottima l’interpretazione di Alberti), “More than each other” quello più scanzonato e atletico, mentre “Last god of war” si offre all’astante, tramite una linea armonica invincibile e il refrain “a presa rapida”, come un cangiante frammento di energico techno-AOR.
A chiunque cercasse altre prove del temperamento compositivo dei nostri consiglio poi l’ascolto di “Far away from home”, uno slow avvolgente e pregno di tensione emotiva, agli appassionati di grandi melodie ad ampio respiro suggerisco “Blue lites” e agli estimatori della grinta calibrata raccomando la solida “Rockin’ years” e la tagliente “The raiders of the lost cherry”, ulteriori esempi di classe e di una propensione al “sogno americano” di certo non dimesso o semplicistico.
Una riscoperta (una volta tanto …) davvero appassionante e meritevole, impreziosita altresì da una suggestiva (ed emblematica …) veste grafica … se amate questi suoni, deve far parte della vostra collezione, proprio accanto ai lavori di tanti di quegli chic-rockers britannici, tedeschi e scandinavi ugualmente validi e magari solo un po’ più fortunati (e, forse, scaltri) di questi brillanti Drama e di parecchi altri “forgotten heroes” del Belpaese.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.