Ed ecco che ci risiamo … come valutare il lavoro di un gruppo piuttosto capace e competente, che però per la sua prova artistica si affida quasi esclusivamente alla riproposizione dello stile di un unico monumento della musica
rock?
La questione è annosa, ed è complicata ulteriormente dal fatto che tale modello è uno dei più influenti in assoluto ed è tuttora in attività, con risultati più che dignitosi.
In passato non ero stato particolarmente generoso con gli iberici
’77 (
pronounced Seventy Seven), proprio a causa di una “dipendenza” davvero troppo “sfacciata” nei confronti degli AC/DC, ma oggi, alla luce dell’ascolto di questo nuovo “
Nothing’s gonna stop us” mi sento di rivedere leggermente il mio giudizio.
Niente di “sconvolgente”, sia chiaro, e tuttavia l’impressione è che il quartetto di Barcellona si sia applicato per rendere migliore e più vario il
songwriting, impegnandosi, pur conservando intatta la sua devozione per
Angus Young & C., nell’allargamento dello spettro delle sue influenze, rivolgendosi spesso a nomi altrettanto celebri del panorama musicale.
Così, “
It's alright” aggiunge all’impasto sonoro qualcosa del fervore degli
Zeps, la
title-track e “
Still waiting” inoculano dosi misurate di Thin Lizzy, “
Come & join us” e “
No one like you” hanno cadenze e linee melodiche che potrebbero piacere addirittura ai
fans dei The Strokes, la psichedelica “
Street dogs”, “
GMDF” (bello il finale chitarristico
Clapton-iano) e la malinconica “
Too young to go” (gran pezzo!) ostentano un interessante
mood stradaiolo, mentre “
We want more rock and roll” ripropone il
groove ritmico tipico di un certo
Hammer of the Gods britannico, miscelato con i lustrini degli
Sweet.
In un contesto espressivo in progressione, anche i brani maggiormente fedeli all’immarcescibile formula australiana appaiono congeniati meglio che nei dischi precedenti: l’ottima “
Tonight”, “
Tightrope” e “
She makes me” riservano agli astanti vividi
deja-entendu comunque mai oltremodo spudorati e pregni di un’energia in qualche modo “propositiva”.
Ancora un piccolo “sforzo” nel liberarsi dal peso eccessivo della nobile “zavorra ispirativa” e i
’77 potranno davvero aspirare a un ruolo di spicco, suffragando con i fatti l’audace dichiarazione d’intenti “
niente ci fermerà” … attendiamo con attenzione e una certa fiducia sviluppi in tal senso.
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