'77 - Nothing’s Gonna Stop Us

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:40 min.
Etichetta:Century Media Records
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. IT'S ALRIGHT
  2. TONIGHT
  3. COME & JOIN US
  4. STREET DOGS
  5. NOTHING'S GONNA STOP US NOW
  6. GMDF
  7. TIGHTROPE
  8. STILL WAITING
  9. NO ONE LIKE YOU
  10. SHE MAKES ME
  11. TOO YOUNG TO GO
  12. WE WANT MORE ROCK AND ROLL

Line up

  • Armand Valeta: vocals, guitar
  • LG Valeta: guitar
  • Guillem Martinez: bass
  • Andy Cobo: drums

Voto medio utenti

Ed ecco che ci risiamo … come valutare il lavoro di un gruppo piuttosto capace e competente, che però per la sua prova artistica si affida quasi esclusivamente alla riproposizione dello stile di un unico monumento della musica rock?
La questione è annosa, ed è complicata ulteriormente dal fatto che tale modello è uno dei più influenti in assoluto ed è tuttora in attività, con risultati più che dignitosi.
In passato non ero stato particolarmente generoso con gli iberici ’77 (pronounced Seventy Seven), proprio a causa di una “dipendenza” davvero troppo “sfacciata” nei confronti degli AC/DC, ma oggi, alla luce dell’ascolto di questo nuovo “Nothing’s gonna stop us” mi sento di rivedere leggermente il mio giudizio.
Niente di “sconvolgente”, sia chiaro, e tuttavia l’impressione è che il quartetto di Barcellona si sia applicato per rendere migliore e più vario il songwriting, impegnandosi, pur conservando intatta la sua devozione per Angus Young & C., nell’allargamento dello spettro delle sue influenze, rivolgendosi spesso a nomi altrettanto celebri del panorama musicale.
Così, “It's alright” aggiunge all’impasto sonoro qualcosa del fervore degli Zeps, la title-track e “Still waiting” inoculano dosi misurate di Thin Lizzy, “Come & join us” e “No one like you” hanno cadenze e linee melodiche che potrebbero piacere addirittura ai fans dei The Strokes, la psichedelica “Street dogs”, “GMDF” (bello il finale chitarristico Clapton-iano) e la malinconica “Too young to go” (gran pezzo!) ostentano un interessante mood stradaiolo, mentre “We want more rock and roll” ripropone il groove ritmico tipico di un certo Hammer of the Gods britannico, miscelato con i lustrini degli Sweet.
In un contesto espressivo in progressione, anche i brani maggiormente fedeli all’immarcescibile formula australiana appaiono congeniati meglio che nei dischi precedenti: l’ottima “Tonight”, “Tightrope” e “She makes me” riservano agli astanti vividi deja-entendu comunque mai oltremodo spudorati e pregni di un’energia in qualche modo “propositiva”.
Ancora un piccolo “sforzo” nel liberarsi dal peso eccessivo della nobile “zavorra ispirativa” e i ’77 potranno davvero aspirare a un ruolo di spicco, suffragando con i fatti l’audace dichiarazione d’intenti “niente ci fermerà” … attendiamo con attenzione e una certa fiducia sviluppi in tal senso.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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