Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:39 min.
Etichetta:Metal Blade Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. MIRROR
  2. CURSE OF THE GYPSY
  3. YEAR OF THE RED MOON
  4. HEAVY KING
  5. MADNESS AND MAGIK
  6. GALLEON
  7. CLOAK OF A THOUSAND SECRETS
  8. ORION'S SWORD
  9. ELYSIAN

Line up

  • Jimmy Mavromatis: vocals
  • Matt Olivo: guitar
  • Stamos K: guitar
  • Tas Danazoglou: bass
  • Jaime Gomez Arellano: drums

Voto medio utenti

I Mirror sono l’inquietante bassista Tas Danazoglou (Satan's Wrath, ex-Electric Wizard), il drummer e producer (Ghost, Cathedral, Paradise Lost) Jaime Gomez Arellano, i chitarristi Stamos K (Satan's Wrath) e Matt Olivo (Repulsion) e il vocalist Jimmy Mavromatis, i quali tutti assieme, dopo un’attenta e profonda riflessione, decidono d’indirizzare i propri sforzi artistici verso una forma molto rigorosa di hard n’ heavy, dalle importanti connotazioni occulte e oscure.
Sorpresi? Non credo … il panorama musicale contemporaneo è ormai pressoché saturo di bands che si rifanno pesantemente a Black Sabbath, Mercyful Fate, Judas Priest, Iron Maiden, Witchfinder General e Angel Witch e comincia a essere veramente difficile districarsi tra tutti questi paleontologi del rock, non sempre capaci di tradurre lo studio dei “classici” in una propositiva trascrizione sonora, credibile anche sotto il profilo attitudinale.
I nostri, in realtà, tentano di “personalizzare” la proposta aggiungendo al pulsante impasto dosi significative di hard-rock, riprodotte attraverso le effigi monumentali di Rainbow, Deep Purple e Uriah Heep e sebbene anche in questa scelta non si dimostrino particolarmente originali, bisogna anche ammettere che complessivamente la cosa funziona piuttosto bene, grazie a composizioni ben congeniate, esecuzioni precise e ispirate e un ottimo cantante, sagace discepolo di R.J. Dio, Damien King, Halford e (in minima parte) King Diamond.
Lo stile melodrammatico di Mavromatis è, in effetti, un rilevante valore aggiunto, e fin dall’eponima opener la sua voce fornisce un fascinoso contributo, completato dalle chitarre Blackmoriane di Stamos K e Olivo e da un’atmosfera pregna di magnetismo e tensione espressiva.
Curse of the gypsy” è un piacevole tuffo nella NWOBHM più evocativa, “Year of the red moon” scandaglia con gusto i gorghi del doom, la potente “Heavy king” mesce Maiden e Heeps, mentre l’epica “Madness and magik” celebra il monolite “Mob rules” (“Country girl”, nello specifico) con disinvolta impudenza e notevole efficacia.
Ancora squarci di primitivo british metal nelle furenti cavalcate di “Galleon”, “Cloak of a thousand secrets” potrebbe riuscire a mettere d’accordo i fans di Sabs, Steppenwolf e MSG e dopo l’iridescente intermezzo strumentale “Orion's sword”, tocca all'enfatica e caliginosa “Elysian” porre la nobile pietra tombale su un albo che garantisce sensazioni forti ai tanti estimatori della tradizione e pone i Mirror non troppo distanti dai fuoriclasse del settore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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