Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:46 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. NOVEMBER 3023
  2. ABDUCTION
  3. BEYOND THE STARS
  4. CONSPIRACY REVEALED
  5. I WANT TO BELIEVE
  6. BON VOYAGE!
  7. THE EXISTENCE
  8. IMPERIAL EARTH
  9. GABRIEL
  10. THERE'S SOMETHING IN THE SKIES

Line up

  • Alfred Romero: vocals
  • Enrik Garcia: guitars
  • Roberto Cappa: drums
  • Ricardo Moreno: bass

Voto medio utenti

"Project X" prosegue nel progressivo allontanamento dagli esordi musicale che i Dark Moor avevano già messo in evidenza con i loro ultimi lavori, "Ancestral Romance" e soprattutto "Ars Musica".
La formazione spagnola, nel realizzare la colonna sonora di quello che dovrebbe essere un concept album di stampo fantascientifico, abbonda con cori e orchestrazioni, e se (raramente...) guarda ai propri trascorsi Power sembra farlo solo in maniera pretestuosa, come avviene ad esempio già in occasione dell'opener "Abduction" ("November 3023" è solo un intro di poco più di un minuto). Ben poche le tracce di Metal nel D.N.A. di una "Beyond the Stars" che sembra più che altro ispirata da un qualche Musical di Broadway, come non se ne trova nemmeno incappando su "Bon Voyage!" e nella conclusiva "There’s Something in the Skies", composizioni che sfilano via tra Queen, Meat Loaf ed Abba, o nella fiacca "The Existence" che si trascina stancamente tra tastierine e coretti inoffensivi. Non che il brano scelto come singolo apripista, "Gabriel", si faccia largo a sbracciate: anche qui pochi sussulti, un Alfred Romero quasi stucchevole e con l'idea di piazzare qualche schitarrata (come fatto pure in occasione di "Conspiracy Revealed") che si rivela un tentativo più irritante che altro, e poi, ciliegina sulla torta, un finale all'insegna di "Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo".

Di "Shadowland" sembrano essere rimasti ormai solo il nome del gruppo e il chitarrista Enrik Garcia, e se pure è giusto ambire a cambiare ed evolversi, "Project X" suona davvero troppo easy, lezioso e soprattutto innocuo.

Tuttavia se pur "Project X" guarda al futuro, nella Double Digipack Edition dell’album i Dark Moor non si fanno mancare uno sguardo al passato, con una manciata di bonus track, tutti rifacimenti di pezzi originariamente inclusi su "The Hall of the Olden Dreams" e "The Gates of Oblivion".

I Want to Believe, o meglio vorrei, ma... proprio non riesco.



You want it all, but you can't read it
It's in your face, but you can't read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the review
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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