Copertina 9

Info

Anno di uscita:2015
Durata:47 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. KICKIN’ UP DUST
  2. MERCY
  3. BEST OF ME
  4. DANGEROUS
  5. LOVE SET ME UP AGAIN
  6. BETTER DAYS
  7. THE BEST THING
  8. UNBREAKABLE
  9. WRAPPED UP IN THESE ARMS
  10. CGNRN
  11. FEELS A LOT LIKE LOVE
  12. FAITH

Line up

  • Pete Godfrey: voce
  • Lee Revill: chitarra
  • Rob Naylor: basso
  • Pete Newdeck: batteria

Voto medio utenti

L'Inghilterra si riconferma fucina di ottimi talenti in ambito AOR. Questi Blood Red Saints sono una sorta di "supergruppo", se mi passate il termine, poiché pur essendo al loro disco di esordio i componenti hanno una lunga militanza in altre band (Pete Godfrey e Pete Newdeck nei Faith, Rob Naylor negli Angels Or Kings, e Lee Revill nella band di Gary Hughes) e l'esperienza la si sente ascoltando le 12 tracce che compongono questo "Speedway".
Chi si ricorda i Bad English, i migliori Def Leppard o ancora i Bon Jovi meno sdolcinati o i Winger, potrà farsi un'idea del sound proposto dalla band inglese. Non c'è bisogno di inventare nulla di nuovo per fare della buona musica, contano invece le capacità compositive ed esecutive e qui siamo di fronte sicuramente a grandi canzoni di Melodic-Rock, con anthem che faranno la gioia di tutti gli amanti del "british AOR".

Dall 'iniziale "Kickin' Up Dust" (il brano più roccioso dell'intero lavoro), i Blood Red Saints ci accompagnano in un viaggio fatto di grandi melodie mai eccessivamente pompose, di chorus azzeccatissimi, di riff di chitarra sempre in primo piano ma mai invasivi e con una grande performance vocale di Pete Godfrey che ricorda Bon Jovi ai tempi di Slippery When Wet. Ci sono sia brani più sostenuti, oltre all'opener già citata, "Dangerous" che inizia con un arpeggio pulito di chitarra per poi colpire con riff decisi ed un pregevole solo nel finale, "Better Days" che si apre con un hammond martellante seguito da un 4/4 roccioso sostenuto da un gran tappeto chitarristico, "Wrapped Up In These Arms" dal classico incedere hard rock, sia ballads mai eccessivamente zuccherose ma anzi sostenute da ottime melodie con grandi refrain ed intrecci chitarristici di pregevole fattura. Il singer, pur senza strafare, ci offre una prestazione di assoluto rilievo, la sua voce si adatta sia ai brani piu’ rock che a quelli in cui è il pathos a farla da padrone e il suo timbro pulito lo si apprezza pienamente nelle ballads “The Best Thing" e “Faith”.
"Unbreakable" sembra uscito da Hysteria dei Leppard, "Love Me Set Me Up Again" da Backlash dei grandi e compianti (musicalmente parlando) Bad English, ma è l’insieme che si fa apprezzare, non ci sono riempitivi, tutte le canzoni ti catturano con la magia della componente melodica e dall’ottima produzione. Complimenti alla Frontiers Record e a James Martin dei Vega per aver portato questo gruppo sotto contratto.

Un 9 pieno non glielo toglie nessuno, se c’è un segreto, una formula per comporre del buon AOR sembra che i Blood Red Saints l’abbiano trovata. Per quanto mi riguarda, quando ti ritrovi a canticchiare i ritornelli dopo il primo ascolto, a sentirti catturato dalle melodie e a voler rimettere il cd nel lettore per riassaporare il tutto, credo che il cerchio si possa chiudere. Non ho assegnato un 10 pieno solo perché, se invero la perfezione non esiste, certamemente una copertina così mediocre e poco attraente ce la potevano anche risparmiare!.

Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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