Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:41 min.
Etichetta:Pure Rock Records

Tracklist

  1. PERFECT SHADE OF BLACK
  2. IT’S MY SHOWTIME
  3. IMMORTAL WALTZ
  4. IN A DREAM
  5. RISE FOR THE FALLEN
  6. GHOST
  7. BREAK AWAY
  8. GOODBYE
  9. CHILDREN OF THE SEA

Line up

  • Margarita Monet: vocals
  • Dave Bates: guitars
  • John Chominsky: drums
  • Nick Ericson: bass

Voto medio utenti

Lo ammetto … mi sono avvicinato ai californiani Edge Of Paradise e al loro “Immortal waltz” spinto da una motivazione un po’ naif e che non è quella (maliziosoni!) ipotizzabile guardando le foto promozionali del gruppo.
Più dell’avvenenza di Margarita Monet (un “incentivo” comunque non trascurabile …) ha potuto in questo caso la reputazione di un veterano della regia musicale come Michael Wagener, una presenza che lasciava presagire un prodotto di qualità.
Alla prova dei fatti, diciamo che Michael si è “scomodato” per una band abbastanza interessante, che interpreta con approccio sufficientemente fresco le consolidate peculiarità del metal melodico, mescolando intensità, sentimento e dramma in un impasto in cui si possono cogliere tracce di Zed Yago, Alice Cooper, Halestorm e Savatage, diluite da un certo buongusto e da una discreta personalità.
L’ottima laringe di Margarita, versatile e ammaliante, contribuisce in maniera significativa a composizioni piuttosto godibili, che passano con disinvoltura da atmosfere sinfoniche e teatrali (le cangianti “Perfect shade of black”, “It’s my showtime”, eccellenti, e una title-track appena meno efficace nonostante la pregevole prestazione vocale) a costruzioni armoniche contagiose e seducenti ("Rise for the fallen” che, pur con il suo lieve tocco kitsch, mi “perseguita” da giorni …), non dimenticando di frequentare con profitto alterno ambientazioni suadenti e vagamente goticheggianti (“In a dream”, “Ghost” e la catchyGoodbye”) e situazioni maggiormente dirette e grintose (l’enfatica e Warlock-esqueBreak away”), per un programma complessivamente di buon valore, da ascoltare senza vere controindicazioni.
E tale affermazione rimane valida anche dopo aver vagliato l’ultimo brano in scaletta, una rischiosissima cover dell’immortale “Children of the sea” … non c’è di che entusiasmarsi smodatamente, ma l’onore dei Sabs è da considerarsi salvo, con i nostri capaci di esibire il carattere necessario a non trasformare un’occasione da gol in una clamorosa autorete.
Gli Edge Of Paradise s’inseriscono nella categoria (assai frequentata, invero) degli emergenti di “prospettiva”, da monitorare con attenzione in attesa di una maturazione espressiva piena e assolutamente vincente.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.