Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:43 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. UNDER ATTACK
  2. VOLUME
  3. HIT THE GROUND
  4. SHUT YA MOUTH
  5. I
  6. THE HEALING
  7. SOUND THE SIREN
  8. SAYING IT NOW
  9. II
  10. STRAIGHT JACKET
  11. III
  12. NO JUSTICE
  13. STAND UP
  14. THREE WORDS

Line up

  • Benji Webbe: vocals
  • Michael Fry: guitars
  • Dan Pugsley: bass
  • Arya Goggin: drums
  • Dan Sturgess: DJ, programming

Voto medio utenti

A volte ci sono gruppi che arrivano sul mercato con un po' di ritardo. Basta poco nel music business, uno o due anni, e un genere muore, tu vieni dimenticato e se riprovi a suonarlo ti spernacchiano e ti danno del vecchio o del pazzo. Ecco, la storia degli Skindred potrebbe essere riassunta così.

Il primo disco dei gallesi è infatti datato 2002, quando ormai gli ultimi grandi botti del panorama nu-metal mondiale venivano lanciati, lasciando spazio a generi nuovi e abbandonando un po' l'interesse generale verso un movimento che da metà anni '90 in poi aveva praticamente dominato la scena metal.
Gli Skindred arrivano sul mercato con "Babylon", buon disco ma subito bollato come copia della copia della copia del gruppo XY, dove in XY potete metterci pressoché chiunque, dai Limp Bizkit ai Papa Roach. Eppure il crossover della band capitanata dall'istrionico Benji Webbe è interessante e lo è sempre stato, caratterizzato e non poco dall'approccio reggae che permea il loro stile. La voce di Webbe è unica nel panorama metal, eppure non riesce a fare più di tanto breccia nel cuore dei fan.
13 anni e 6 dischi dopo, gli Skindred tornano sul mercato con "Volume" e non cambiano di una virgola la propria proposta: nu-metal mischiato col reggae, una buonissima dose di elettronica, una voce potente e inconfondibile e brani trascinanti e devastanti in sede live, dove la band forse da il meglio di sé.
L'ascolto di "Volume" scorre piacevolissimo, coi picchi segnati proprio dall'omonima "Volume" e dall'opener "Under Attack", non a caso scelto proprio come singolo apripista. Basta vedere proprio il video collegato al singolo, dare un'occhiata a com'è vestito il buon Benji (catenozzo, anelli, tuta dell'Adidas) per rendersi conto dell'epoca in cui i gallesi avrebbero voluto e potuto sfondare.
Sono arrivati tardi, quando ormai l'onda lunga del genere era in ritirata verso il mare, ma non è giusto fargliene una colpa.

"Volume" è un album davvero piacevole, coinvolgente, che non inventa nulla ma diverte un sacco, almeno il sottoscritto. Gli Skindred, così come il loro album, non arriveranno mai a chissà quale successo, ma andarli a vedere ad un concerto potrebbe essere un'esperienza come non ne vedevate da una quindicina d'anni buoni.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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