Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:33 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. DEVIL'S ANGEL (DAVIE ALLAN & THE ARROWS COVER)
  2. SATAN (THEME FROM “SATAN’S SADISTS”)
  3. LET YOURSELF GO (ELVIS PRESLEY COVER)
  4. N.I.B. (BLACK SABBATH COVER)
  5. LORD OF THE THIGHS (AEROSMITH COVER)
  6. ACTION WOMAN (THE LITTER COVER)
  7. ROUGH BOY (ZZ TOP COVER)
  8. WITH A GIRL LIKE YOU (THE TROGGS COVER)
  9. FIND SOMEBODY (THE RASCALS COVER)
  10. CRYING IN THE RAIN (THE EVERLY BROTHERS COVER)

Line up

  • Glenn Danzig: vocals
  • Tommy Victor: guitars
  • Johnny Kelly: drums

Voto medio utenti

Recensire un album di cover è sempre arduo per una serie di motivi. In primis, l’inevitabile paragone con gli originali ( saranno migliori, o peggiori ? ), in secondo luogo la scelta della canzoni e da ultimo la resa finale. Bisogna ammettere che Danzig è riuscito nell’impresa di non snaturare i brani e nello stesso tempo dare agli stessi l’impronta gotica/dark che gli è propria, rendendoli notevolmente piu’ heavy.
Queste 10 covers coprono un’ampia gamma di artisti, da Elvis Presley ai Black Sabbath, passando dagli ZZ Top, Aerosmith, The Everly Brothers ed altri. Registrato dal 2012 al 2015 a Los Angeles, l’album rappresenta “gli scheletri” grazie ai quali Danzig è diventato l’artista che conosciamo, come da sua stessa ammissione: “ It’s the foundation. If you took Elvis and Sabbath out of my life, I probably wouldn’t be the Glenn Danzig you know! I’m glad both sides are represented on this record.
Dal punto di vista musicale, il cantante americano ha pescato canzoni non proprio famosissime ( ad eccezione di “N.I.B.” dei Sabbath, un classico qui reso ancora piu' lugubre e sinistro dai rintocchi di una infernale campana ) e questo va sicuramente a vantaggio della riuscita finale, avendo evitato il senso di “deja-vu” che spesso accompagna l’ascolto di album di covers. Quanti conoscono ad esempio la canzone di Presley “Let Yourself Go” ( dal film "Speedway" del 1968 ), qui trasformata in uno swing distorto e blueasy con la voce che fa il verso ad Elvis, oppure “Rough Boy” pezzo tratto da “Afterburner” degli ZZ Top, resa pesante con una chitarra ricca di armonici, o ancora “Lord of Your Thighs” tratta da "Get Your Wings", secondo ( ! ) album degli Aerosmith, dal riffing robusto e decisamente piu’ heavy dell’originale?.
Con la Sabbathiana “N.I.B.”, rafforzata da una chitarra piu’ dura di quella di Tony Iommi, si torna a lidi piu’ classici, mentre le versioni di “Action Woman” dei The Litter, di “Girl Like You” dei The Troggs, e dell’opener “Devil’s Angels” tratta dal "Devil’s Angels Soundtrack", ci riportano alle radici punk del nostro. Da sottolineare, anche, “Crying in the Rain” dei The Everly Brothers la cui versione piano/guitar/tympani è ricca di pathos e ci presenta un Danzig “intimo e dark” come ai tempi dei Misfits.
Pur basandosi su interpretazioni molto essenziali, con basso, una chitarra heavy e la voce a farla da padrone, il disco scorre via piacevole e non troviamo cali di tensione o riempitivi. Non era facile rendere accattivante un album di brani non originali, Danzig ci è pienamente riuscito dimostrando come la buona musica non sia ascrivibile ad un solo genere, ma possa essere trovata frugando tra le radici piu’ varie.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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