Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:42 min.
Etichetta:Copro
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ASYLUM
  2. HYMN TO THE ARCHANGEL
  3. I AM THE WHITE WIZARD
  4. CONFUSION BY STATUE WIZARDS
  5. RED FLOWER GIRL
  6. WITCHES KISS
  7. LOOK TO THE FUTURE

Line up

  • Kate Molt: vocals
  • Robert Scatchard: vocals
  • Sam Barham: guitars
  • Jay Harris: guitars
  • Jon Mitzi: guitars
  • Brian Dych: bass, keyboards
  • Andy Bullions: drums

Voto medio utenti

Interessantissima proposta quella dei Fruit Tree, band inglese dalle mille influenze, le quali però sono nobilitate da un tocco retrò, molto anni ’80 (a volte pure ’70) che dona un fascino alle composizioni tutto speciale.
Si parte subito con “Asylum”, un heavy rock progressivo con voce death, decisamente sospeso tra passato e modernità, con una produzione old-fashioned. La successiva “Hymn To The Archangel” vede l’esordio della bravissima cantante Kate (al momento fuori dalla band causa maternità), le cui vocals nobilitano un pezzo che è power/progressive vecchia maniera. “I Am The White Wizard” vede la band cambiare ancora una volta registro e spingersi in territori black metal, soprattutto per le vocals del singer Rob e per certe atmosfere dichiaratamente ispirate agli Emperor di “Anthems To The Welkin At The Dusk”. “Confusion By Statue Fall” racconta la disavventura di un membro della band, restato in stato confusionario per un giorno intero a causa della caduta sulla sua testa di una statua. Il mood della song è inizialmente acustico prima di sfociare in un heavy metal epico come potevano farlo gli Skyclad. “Red Flower Girl” è ancora heavy metal dai toni epici, con un flavour celtico. “Witches Kiss” sono oltre nove minuti nei quali si ritorna a respirare atmosfere oscure, con vocals profonde ed abrasive.
La conclusiva “Look To The Future” è una ballata medievale completamente acustica, una sorta di folk celtico con tanto di usignoli che cinguettano in sottofondo e ruscelli che scorrono placidamente, con la bellissima voce di Kate che incanta per quanto è espressiva.
Questo “Sunset” è un disco molto eterogeneo, che però è estremamente valido, raggiungendo un range di influenze molto vario. I Fruit Tree sono sicuramente una band valida e potrebbero essere una lieta sorpresa per coloro che amano il metal anni ’80, ma non si sono fossilizzati su quegli anni.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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