I torinesi
The Catechists, già nella black metal band Black Flame, cambiano direzione rispetto al passato e ci propongono un heavy rock a tinte southern, con un pizzico di attitudine garage.
Il primo pezzo,
“The devil’s house”, ha infatti il sapore dei locali fumosi da bikers americani, con vago retrogusto bluesy. Più avanti emerge invece la principale influenza del gruppo, i Black Label Society di Zakk Wylde.
“Broken pieces”, ad esempio, mostra il chitarrismo spesso ed il vocione assai simile a quelli dell’irsuto outlaw statunitense. Lo stesso si può dire della greve
“Under the weight of your soul”, cadenzata, massiccia ed oscura.
“The failure of the world” spinge sul pedale del metal a grana grossa, mentre
“Lost in this haze” mostra un’impostazione Hendrixiana davvero brillante. Forse la canzone migliore del lotto.
Ancora da segnalare la conclusiva
“Stay with me”, piena di groove a stelle e strisce sul genere di Mos Generator, Sixty Watt Shaman, Gideon Smith e compagnia.
Siamo sulla strada giusta, specie se in futuro il trio subalpino accrescerà le proprie caratteristiche più rock/bluesy. La piccola scena underground heavy/stoner torinese regala un altro nome interessante, dopo quelli di Firelord e Man of Mayhem.
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