Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2001
Durata:68 min.
Etichetta:Massacre
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. LION'S ROAR/BOUND TO BE FREE
  2. BLEED FOR THE GODZ
  3. METAL CHURCH
  4. RULER OF THE WASTELAND
  5. KILL WITH POWER
  6. STARS
  7. BURNING THE WITCHES
  8. I'M A VIKING
  9. XXX
  10. STEEL THE LIGHT
  11. TOR WITH THE HAMMER
  12. MADHOUSE
  13. METAL MERCHANTS
  14. RED RUM
  15. SOLDIERS UNDER COMMAND
  16. YOU AND I

Line up

Non disponibile

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Veramente lodevole l'iniziativa di questa anonima band tedesca, autrice finora di due album scontati e banali all'insegna del power metal più piatto.
Fortunatamente i Powergod riescono a sfornare un disco veramente notevole e di indubbio valore; il combo ha infatti deciso di cimentarsi con i maggiori classici del metal anni '80, vera e propria scuola per qualsiasi heavy metal band che si rispetti.
Vengono così riportate alla luce gemme come "XXX" dei Nasty Savage e "Metal Merchants" dei seminali Hallows Eve, entrambi presenti sullo steso volume della prestigiosa compilation Metal Massacre. Ottima anche la rivisitazione del classico "Bleed For The Godz", tratta dal primissimo repertorio degli Agent Steel, allora impreziositi dalla insostituibile presenza di John Cyriis dietro il microfono.
I Powergod suonano col cuore, e questa non è una cosa da poco, la seminale "Red Rum" di Lizzy Borden e I'm A Viking, presente su"Marching Out" di Malmsteen, vengono riproposte seguendo lo spirito originale e portando le versioni presenti su questo disco ad una resa vicina a quella delle versioni originali.
Non mancano poi i brani dei maestri, "Kill With Power" dei Manowar e "Madhouse" degli Anthrax, accostati a gustose reprise di "Burning The Witches" dei Warlock e "Ruler Of The Wasteland", indimenticato cavallo di battaglia di un Chastain che ancora privilegiava la canzone vera e propria (ai tempi beneficiata dall'aggressiva voce di Leather Lione) rispetto agli sterili tecnicismiche sono venuti a contrassegnare la sua carriera in seguito.
I Powergod hanno l'indubbio merito di ruscire a reinterpretare le cover prescelte secondo il proprio stile, piuttosto rude ed energico a dire il vero, venendo così a creare un amalgama ed un'atmosfera che non rende "Bleed or The Godz" un lavoro troppo eterogeneo. Un disco che ho apprezzato moltissimo, colmo di ottime canzoni, suonato in maniera egregia ed energica, un album che ricorda alla nuova generazione di metalheads chi sono i maestri e chi gli allievi. "Bleed For The Gods" è un disco da possedere, ma soprattutto sono da possedere le discografie delle rispettive band a cui viene tributato questo giusto omaggio.
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci

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