Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:34 min.
Etichetta:Svart Records

Tracklist

  1. NO GLORY FOUND
  2. TORCHES ABLAZE
  3. RUNNING RAMPANT
  4. EYES FOR CONQUEST
  5. SERVE YOUR MASTERS
  6. STRAIGHT SHOOTER
  7. HEAVY ARMOR
  8. SAVAGE THE PREY

Line up

  • Jori Sara-aho: vocals
  • Ville Valavuo: guitar
  • Jaakko Hietakangas: guitar
  • Antti Salminen: bass
  • Markus Hietamies: drums

Voto medio utenti

Fin dal nome del gruppo e dalla copertina dell’album era chiaro che gli Speedtrap fossero l’ennesimo gruppo dedito anima e corpo al thrash revival, e il fatto che provenissero dalla Finlandia mi faceva ben sperare. Purtroppo per noi, però, le aspettative non sono state ripagate, in quanto “Straight shooter” è un album assolutamente immaturo e privo di qualsivoglia interesse. Se l’attitudine della band è ineccepibile, infatti, altrettanto non si può dire per quanto riguarda la sua capacità compositiva. Chi mi conosce sa che non cerco di certo la luna nelle giovani band, e sa anche che spesso prediligo l’approccio, se puro e sincero, all’aspetto puramente tecnico. In questo caso, però, per quanto voglia sforzarmi, quanto proposto dal quintetto nordico è veramente troppo povero per potermi soddisfare.

Arrangiamenti minimi, registrazione minimale, idee scarse e ripetitive, tutto questo fa dell’album un misero esercizio di stile, che non può essere sufficiente affinché la band arrivi alla sufficienza. Schemi e riff ripescati dai grandi del passato e qui riproposti in maniera bieca e elementare, senza il benché minimo sforzo per cercare di renderli almeno un minimo propri, talmente poveri che non riesco neanche a consigliarvi l’album per un ascolto rilassato e spensierato mentre vi scolate qualche birra in tranquillità. Il che la dice lunga sulla qualità dei brani proposti dai nostri…

La mia non è una disamina atta alla glorificazione dei grandi nomi del passato, perché nel calderone del thrash/speed revival ci sono tante giovani band più che valide. Tra queste, purtroppo, non mi sento di poter inserire gli Speedtrap, che, se vogliono essere seriamente presi in considerazione, hanno ancora molta strada da percorrere e molte ore da passare in sala prove, per cercare di intraprendere una propria strada e un proprio approccio allo speed metal, lasciando un po’ da parte le evidentissime influenze, e soprattutto cercando di dare un senso al songrwriting, ancora troppo confusionario e acerbo. Non ci siamo…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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