Copertina 8

Info

Anno di uscita:2015
Durata:53 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. ARROW OF TIME
  2. GUARDIAN
  3. HELLFIRE
  4. TOXIC REMEDY
  5. SELFISH LIVES
  6. EYE9
  7. BULLETPROOF
  8. HOURGLASS
  9. JUST US
  10. ALL THERE WAS
  11. THE AFTERMATH
  12. CONDITION HüMAN

Line up

  • Todd La Torre: vocals
  • Michael Wilton: guitars
  • Eddie Jackson: bass
  • Scott Rockenfield: drums
  • Parker Lundgren: guitars

Voto medio utenti

Difficile dire se sia più merito dell’uscita di Tate o dell’entrata di LaTorre, ma questa è una band che, dopo essersi persa clamorosamente per strada, ha saputo ritrovare il sentiero giusto, regalandoci nel giro di due anni due dischi di altissimo livello.

Capire se fosse Tate a frenare gli altri o se LaTorre abbia portato nuove idee e nuova voglia, come vi dicevo, è difficile, ma non impossibile: ascoltando i dischi mi pare più che evidente la presenza di un marchio di fabbrica definito, potente e riconosibile, segno che forse, nonostante il perdurare dell’assenza di DeGarmo, i nostri baldi giovani non avevano proprio perso del tutto il lume della ragione.

Ma veniamo a questo “Condition Human” (titolo affascinante e bella copertina, tra l’altro).

La doppietta iniziale è davvero buona, con due brani che pescano a piene mani dallo stile dei capolavori (echi di “The Needle Lies” in “Arrow Of Time” e citazioni nemmeno troppo velate in “Guardian”), senza paura di riproporne l’attitudine in veste moderna.
Le successive “Hellfire” e “Toxic Remedy” sono di certo piacevoli ma fin troppo interlocutorie e, anche dopo diversi ascolti, non riescono a far centro come dovrebbero, mentre “Selfish Lives” rappresenta forse la perla di questo disco: carica di melodia ma anche di atmosfere oscure, corre sul limite della sperimentazione, senza snaturare il contesto ma anche senza paura di osare.
Eye9” inizia col basso…e quando i nostri ragazzuoli partono col basso solitamente ci regalano qualcosa di buono. Pur non rientrando nella hall of fame dei capolavori, anche questo brano riesce a stupire, affiancando linee vocali decisamente non banali ad arrangiamenti strumentali di grande impatto.
Splendida la power ballad “Bulletproof”, il cui ritornello finisce dritto tra le cose da ricordare di questo 2015, mentre con “Hourglass” e “Just Us” si torna nel novero della normalità, prima di ripartire alla grande con il pezzo più canonicamente metal del disco, ossia “All There Was”.
Dopo la semi-intro “The Aftermath” ecco la conclusiva title-track: lunga e tortuosa, alterna momenti riflessivi a sfuriate elettriche, manenendosi sempre in territori decisamente bui e tetri.

Un album da assaporare più volte, senza lasciarsi ingannare dalle prime impressioni. Carico di colori, più lungo e meno diretto del precedente, anche se passa via davvero in un soffio, senza mai annoiare. Mezzo punto in meno del predecessore perchè nel 2013 l’effetto godimento per averli ritrovati doveva essere premiato. Il livello è identico, è alto, è definitivamente Queensrÿche.

Compratelo, infedeli.
Recensione a cura di Alessandro Quero
Prova negativa

Una miscela di influenze , classic metal, nu metal, ecc. non ce la fanno a far decollare l'ultimo prodotto discografico dei Queensryche

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 ott 2015 alle 20:32

Pur non essendo di certo un fan della prima ora dei Queensryche (della loro discografia ho apprezzato solo il loro EP d'esordio e il capolavoro "Operation Mindcrame") non posso che considerare la loro ultima fatica discografica di gran lunga superiore agli album di quelle band di "onesti mestieranti" citati da DiPi74. Non si possono mettere sullo stesso ring un peso massimo contro due pesi piumini... Rimango fermo sulla mia posizione ......I Queensryche sono stati una delle mie bands preferite ma senza DeGarmo in primis ed il Tate sobrio dei primi album poi, sono loro dei discreti , ma si dai buoni mestieranti........I veri Queensryche dal primo EP a Promised Land sono stati LA PERFEZIONE.........poi anche le cose belle finiscono........

Inserito il 05 ott 2015 alle 10:13

Seconda dimostrazione di forza per questa "nuova" formazione. Il precedente mi era piaciuto parecchio ma questo lo supera tranquillamente.... Bravi!

Inserito il 04 ott 2015 alle 23:24

....Non sono d'accordo quando dici che e' un disco di comune imitazione, forse lo era il precedente, con questo hanno fatto un salto di qualita'. non ho parlato del disco in toto,intendevo dei pezzi più classicamente metal (i primi pezzi per intenderci) che a mio gusto sono i più deboli...ma forsse mi son espresso male ;P

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