Copertina 8

Info

Anno di uscita:2015
Durata:70 min.
Etichetta:Vrec
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. UKIYO-E: INTRO
  2. THE ANGEL LIES DYING
  3. J
  4. ONLY BLUE
  5. CAGED
  6. THE LORD OF EMPY SPACES
  7. DESTRUCTION OF IDOLS
  8. UKIYO-E
  9. FIRTH OF FIFTH (GENESIS COVER)

Line up

  • Massimo Piubelli: vocals
  • Marco Piccoli: drums
  • Marco Ciscato: guitar
  • Paolo Iemmi: bass
  • Marco Baschera: keyboards

Voto medio utenti

Un pò Fates Warning, un pò (primi) Queensryche, un pò Porcupine Tree, molto Methodica: il secondo album della band italica è arrivato, si chiama "The Silence of Wisdom" ed è molto, molto bello.

Ho conosciuto i Methodica al Pistoia Blues Festival, a luglio, quando si esibirono al concerto che vedeva Queensryche e Dream Theater come headliner. La band era una delle 'nuove proposte', insieme ai SinHeresy, che aveva l'onere/onore di aprire le danze. E sin da allora ero rimasto affascinato da un sound maturo, non banale, dove la ricercatezza e la cultura musicale saltavano all'occhio, pur all'interno di una proposta facilmente fruibile e professionalmente eseguita.

Proprio in quell'occasione lo staff dei Methodica mi fornì il dischetto che oggi vi vado a raccontare, il secondo dopo il debut "Searching For Reflections" del 2009 e dopo un single e un EP.

"The Silence of Wisdom", si diceva è un album maturo. Molto bello ed evocativo l'artwork, l'album ci accoglie con un'intro che setta perfettamente il mood che porterà alla prima vera traccia, "The Angel lies Dying", già ascoltata dal vivo. Un brano arzigogolato e pieno di saliscendi emotivi, dove la voce di Massimo Piubelli duetta con gli screams/growl di Marta per creare un tessuto vocale davvero accattivante. Alle loro spalle, una band che non si perde in riff scontati e non ama ripetere le strutture melodiche più di tanto, puntando il 90% del sound su atmosfere e suggestioni sempre nuove. Insomma, una ventata di aria fresca, dal sapore a cavallo tra il prog-metal e il prog-rock. La portata musicale di questo album, infatti, tende a non sovraccaricare mai troppo la canzone, dandole spessissimo momenti ariosi e di alleggerimento, lavorando moltissimo di tastiere (in modo intelligente e mai meramente riempitivo) per costruire il suo sound. Non credo sia un caso che, in chiusura, potrete ascoltare la (bella) versione di "Firth of Fifth" dei Genesis, band che deve avere influenzato e non poco i ragazzi.

Ma c'è molto di più, all'interno di questo disco. E penso alla mini-suite "Caged", alla delicata "Only Blue", alla mia preferita "The Lord of Empty Spaces", con un continuo saliscendi tra un riffing più serrato ed improvvise (e ripeto, mai banali) aperture sognanti ed atmosferiche.

"The Silence of Wisdom" è un album che merita il tempo che gli si vorrà concedere, ripagando la vostra pazienza con 70 minuti di prog-rock/metal di alto livello, e soprattutto Made in Italy. Bravi!

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 set 2015 alle 15:25

Ci sento molto i Porcupine Tree. E prendetelo come un complimento, il brano è davvero bello. Sentito alle "casse" del computer e poi in cuffia ho un unico (modestissimo) appunto: voce troppo alta su tutto. Italia maledetta. Però bravi, la prima recensione l'avevo persa, lo ammetto.

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