Copertina 7

Info

Anno di uscita:2005
Durata:48 min.
Etichetta:AOR Heaven
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. ESCAPED
  2. TWISTED
  3. SAVE OUR SOULS
  4. LIVING & DYING
  5. YOU ARE MY LIFE
  6. BACK AGAIN
  7. THE FEELING IS OVER
  8. SEE THE LIGHT
  9. PLAY THE GAME
  10. GIVE LOVE TO EVERYONE
  11. LIGHT UP THE DARKNESS
  12. CUTE LITTLE LIES
  13. TONIGHT

Line up

  • Frank Breuninger: vocals
  • Steffen Doll: guitars
  • Uwe Mayer: drums
  • Winny Zurek: bass
  • Claudio Nobile: keyboards

Voto medio utenti

I Dark Sky appartengono a quella ormai classica scena germanica di hard ‘n’ heavy melodico che, a partire dalla svolta in questa direzione degli antesignani Scorpions, ha saputo riprendere con abilità formule già consolidate negli U.S.A. ed interpretarle con una sensibilità tutta europea, espressa in ottime formazioni come Fair Warning, Bonfire, Casanova e Frontline, tra le altre.
Hard rock, melodic metal e traiettorie riconducibili all’A.O.R., sono, quindi, quello che troverete (sommate ad uno “swedish touch” rintracciabile in sporadici spunti più “sinfonici”) in questo “Living & dying”, che rappresenta la terza prova discografica per i nostri tedeschi, in una carriera i cui inizi risalgono addirittura ai primi anni ’80.
L’intro “Escaped” potrebbe far pensare ad un gruppo dedito al symphonic metal, ma rimarrà un episodio quasi del tutto isolato nell’economia di un disco che già con la successiva “Twisted” identifica in modo più preciso i dettami del suono Dark Sky: un 80's anthem un po’ “Bonjoviano”, dalla discreta efficacia e resa generale.
Il guitar work saggiamente condotto da Steffen Doll e i puntelli tastieristici operati dall’eccellente keyboard player Claudio Nobile, sono valutabili tra gli aspetti migliori del cd, mentre non convince del tutto la voce di Frank Breuninger, spesso timbricamente e stilisticamente debitrice nei confronti di Klaus Meine e che, pur senza evidenti carenze in intonazione e potenza, appare talvolta un po’ troppo anonima e necessitante di piccole iniezioni di personalità.
Proseguendo nella disamina delle tracce, eccoci alla scattante “Save our souls”, una sorta d’incrocio tra Scorpions e Royal Hunt molto melodici, alla bella title-track dal singolare cantato che passa dal simil-pop all’hard rock con buonissimi risultati e alla ballata elettrica “You are my life”, dove si affaccia, in alcuni momenti, l’approccio tipico dei Guns n’ Roses a questa particolare materia.
Tralasciando “Back again”, con le sue minime tentazioni “moderniste”, si approda alle atmosfere FM rock che si respirano in “The feeling is over”, nella vivacità acustica di “See the light”, nell’emozionante slow pianistico “Give love to everyone”, nelle pregevoli e più energiche “Play the game” e “Light up the darkness” e ancora nelle vocals stratificate di “Tonight”, mentre “Cute little lies” è uno smagliante hard tastieristico dalla sagace linea melodica.
La grafica di copertina è tutt’altro che memorabile e la precisione teutonica nella produzione di Markus Teske (Vanden Plas) consente un nitido e fattivo riscontro sonoro.
“Living & dying” è un dischetto compatto, onesto e scorrevole, niente affatto spiacevole, che riesce, con canzoni equilibrate e ben composte, ad evitare l’artificiosità di tante compagini che aderiscono allo stesso filone musicale.
Ciò non toglie che siamo di fronte al tradizionale “niente di nuovo sotto il sole” (o, visto il monicker e la provenienza geografica, sotto il “cielo scuro”) … una routine sicuramente di buona qualità, che difficilmente, però, consentirà quel definitivo salto di categoria tale da garantire l’abbandono dello status di più che discreta “underground band”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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