degreed - Dead But Nor Forgotten

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:53 min.
Etichetta:Sun Hill Production

Tracklist

  1. THE SCAM
  2. FACE THE FACT
  3. MADNESS
  4. SHAME ON ME
  5. BETTER SAFE THAN SORRY
  6. LOVE ME LOVE ME NOT
  7. DRAMA
  8. KILL YOUR DARLINGS
  9. TOUCH OF PARADISE
  10. FORGIVE YOU
  11. START AGAIN
  12. FIREFLY
  13. THE FINAL RIDE
  14. TURN AROUND DON’T BACK DOWN

Line up

  • Robin Ericsson: vocals, bass
  • Daniel Johansson: guitar
  • Mikael Jansson: keyboards
  • Mats Ericsson: drums

Voto medio utenti

Confesso di essermi un po’ “preoccupato”, quando il collega Quero, che stimo e di cui condivido spesso le opinioni, aveva bollato come eccessivamente “giovanilistico” “We don't belong”, secondo album degli svedesi dalle “belle speranze” degreed.
Personalmente trovavo quel disco piuttosto gradevole e fresco e le sue valutazioni mi avevano fatto riflettere … non è che per caso stavo trasformandomi in uno di quei “maturi signori” che per sembrare sempre giovani e spigliati si rendono ridicoli con atteggiamenti da teenagers e tentano in ogni modo di restare “al passo con i tempi” anche nei gusti musicali?
Dopo scrupolosa analisi, corroborata dall’ascolto attento di questo nuovo “Dead but nor forgotten”, concludo che la proposta di questi scaltri scandinavi mi piace proprio, così come apprezzo il loro tentativo di “svecchiare” un genere forse un po’ troppo rigoroso.
Il prodotto non è sempre perfettamente “equilibrato” e talvolta la fusione tra la tradizione dell’hard melodico nordico e i modernismi alternative è sbilanciata e leggermente stucchevole, eppure è anche necessario sottolineare quanto il gruppo sia capace di scrivere e interpretate belle canzoni e di rendersi potenzialmente appetibile a un pubblico ampio e generazionalmente diversificato.
Con la solita approssimazione che contraddistingue queste forme comparative di tipo giornalistico, potremmo parlare di un cocktail di Treat, Europe e Stage Dolls, shakerato con spruzzate di The Rasmus e 30 Seconds To Mars e dosato in maniera da far risaltare ora il suo gusto “classico” e ora e il suo aroma più “attualizzato”.
Personalmente, anche per ineluttabili motivi anagrafici, prediligo la prima delle due soluzioni, ma in assoluto credo che la band dovrebbe puntare a una maggiore amalgama del suggestivo mix e che il raggiungimento di tale coesione potrebbe condurli a risultati artistici di valore superiore.
Allo stato attuale, se vi piace il metal sofisticato di stampo nordeuropeo, non penso denigrerete la vitalità di “The scam”, “Kill your darlings” e “Forgive you”, ai fans dell’AOR frizzante consiglio la delizia “Shame on me”, “Better safe than sorry”, “Start again” e “Turn around don't back down”, mentre gli estimatori del radio-rock alternativo contemporaneo potranno trovare motivi d’interesse in “Face the fact”, “Love me love me not” e “Drama”.
Insomma, al netto di qualche squilibrio e di un pizzico di diffuso manierismo, anche se avete qualche anno sul groppone e non avete mai pensato a un tatuaggio, a un piercing o a un trapianto tricologico, questo lavoro dei degreed potrebbe fare al caso vostro.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.