Copertina SV

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:20 min.
Etichetta:Nuclear War Now! Productions

Tracklist

  1. ANCIENT WRATH 1
  2. ANCIENT WRATH 2
  3. FORBIDDEN RITES

Line up

  • Morbid: bass
  • Unblessed: drums
  • Hades: guitars
  • Living Dead: guitars, vocals

Voto medio utenti

La riscoperta, in ambito estremo, di band e dischi dimenticati, o semplicemente mai pubblicati, sta diventando un fenomeno sempre più frequente.
Due le considerazioni:
Si tratta solo di operazioni commerciali?
Qualcuno è davvero interessato a queste cose?
Tralasciamo le mie paturnie mentali e passiamo a parlare dei Necromancy, misconosciuta band greca che nel 1989 rilasciava il demo "Visions of Lunacy" per poi sciogliersi dopo la morte, a soli vent'anni, di John K., singer dei Nostri.
I più attenti di voi avranno notato la somiglianza del monicker del gruppo con quello dei ben più noti Necromantia, tra i padri fondatori, con Rotting Christ e Varathron, dell'ellenic black metal.
La cosa non è casuale: Morbid, bassista dei Necromancy altri non è che George Zacharopoulos (Magus Wampyr Daolot) fondatore della band autrice di capolavori come "Crossing the Fiery Path" e "Scarlet Evil Witching Black" e tutto questo, a mio modo di vedere, è l'unico motivo di vero interesse per riesumare questo "Ancient Wrath" un EP di tre brani, registrato nel 1991 dopo la dipartita di Morbid, che non vide mai la luce e che oggi, 25 (!) anni dopo la Nuclear War Now! Productions si occupa di ristampare.

Tolto tutto il filotto di cui sopra, infatti, qui resta "solo" una ventina di minuti di un suono greco in cui il death metal viene smorzato con una fortissima componente dark/doom dalla quale emerge una atmosfera fortemente esoterica e ritualistica.
Per darvi un punto di riferimento "moderno", i Necromancy possono essere paragonati ai Necros Christos per il loro saper puntare molto più sull'atmosfera morbosa ed oscura piuttosto che sull'impatto, risultando sulfurei senza pestare come forsennati.
"Ancient Wrath" altro non è, dunque, che un documento di un periodo storico/musicale ormai morto ma, come ho detto tante volte, di assoluto spessore artistico per i tanti capolavori che ha saputo generare, ma al di là di questo, qualcuno vorrà investire i propri soldi su un EP di tre brani considerando che c'è internet?
Ne dubito.
Personalmente amo questo suono perchè l'ho vissuto e quindi vi consiglio di dare un ascolto ANCHE a questo lavoro se già conoscete gli album fondamentali del death/black metal greco dei primi anni '90.
In caso contrario, partite da questi ultimi: non ve ne pentirete.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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