Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:36 min.
Etichetta:Ungodly Ruins Productions

Tracklist

  1. REX MUNDI
  2. CHASTISEMENT OF INNOCENCE
  3. PILLARS OF AN INVERTED CREATION
  4. DEAD LAND SEASONS
  5. APOGEE OF A COLLAPSING HUMANITY
  6. FREEDOM INDOCTRINATION
  7. WORLD'S ZENITH
  8. DEFECTIVE PERCEPTION
  9. THE SHAPELESS ALMIGHTY
  10. BIRTH OF A NEW LIGHT

Line up

  • Emanuele Ottani: guitars
  • Riccardo Valenti: drums
  • Stefano Borciani: vocals
  • Daniele Benincasa: guitars
  • Umberto Poncina: bass

Voto medio utenti

Ragionando in maniera figurata, immaginiamo di dover stendere al suolo, di dover abbattere un ascoltatore di death metal con la forza fisica della musica. Possiamo gettargli addosso una coperta poi riempirlo di una marea di colpi impossibili da distinguere che arrivano da ogni dove, usando quella tecnica che dalle mie parti è chiamata "quartàsa". Possiamo metterlo al tappeto con gli insegnamenti del Maestro Pai Mei, ovvero con classe, con mosse ragionate, precise, capriole eleganti ed efficaci. Possiamo vincere per KO prendendolo a cazzotti in maniera tradizionale ed ignorante ma con un alto tasso di rendimento garantito. Possiamo infine mescolare calci e pugni da indirizzare verso il bersaglio con intelligenza ed una sana dose di violenza. Proprio quest'ultimo metodo è quello usato dai Demiurgon per assalire l'ascoltatore e fargli del male: utilizzo ragionato dei riff, buona dose di tecnica ed un songwriting superiore.

Ora facciamo che lo spirito di Pat Morita abbandoni il mio corpo e parliamo in maniera più precisa di questo esordio discografico. Haaaaai!

Above The Unworthy è il primo disco della band emiliana, formatasi recentissimamente (2014) ma con una comprovata esperienza alle spalle, essendo nata dalle ceneri degli Heatred (molto valido il loro The Bleeding Architecture, 2011) e potendo contare su componenti di altre ottime band della zona, come i blacksters Darkend ed i technical death metallers Unbirth. Il quintetto è riuscito a creare 10 canzoni fatte di un death metal ispirato a diverse band ma non riconducibile in maniera diretta ad alcuna formazione in particolare. Troviamo infatti spunti di Hate Eternal, porzioni più tecniche che possono richiamare i Decapitated, leggerissime ombre di Behemoth e Nile, rallentamenti e senso claustrofobico mutuato dagli Immolation ed una certa dose di "violenta modernità" di scuola italiana, Hour of Penance (of course). Questi elementi vengono mescolati riuscendo a dare una direzione alle canzoni presenti sul disco, e se da un lato l'opener Rex Mundi mette subito le cose in chiaro offrendo un'adeguata presentazione, ecco che Chastisement of Innocence diventa più oscura ed introspettiva mentre successivamente, con Apogee of a Collapsing Humanity, viene dato largo spazio a bordate dirette e taglienti, con Defective Perception subiamo una bastonata multiritmica ed assassina per poi tornare ad una calibrazione perfetta degli ingredienti nella fase finale, con la bella e completa The Shapeless Almighty. Il songwriting è sempre brillante, mai confusionario, la band dimostra di avere le idee chiare grazie alla grande importanza che attribuisce ai riff che sono sempre ispirati, anzi, spesso è canzone a ruotargli magnificamente intorno.
Non ho parlato di nessun musicista in modo esclusivo visto che non spicca nessuno in particolare, non per demeriti, ma è proprio l'unione e l'equilibrio delle loro ottime capacità ad essere la marcia in più di un disco che può anche contare su ottimi suoni, "colpa" del solito impeccabile Stefano Morabito.

Difetti non ne trovo, solo qualche brano è meno ispirato di altri e si siede un pochino giocando di mestiere, ma è un'inezia. Assieme ai bellissimi lavori di Ad Nauseam e Sikening, questo esordio dei Demiurgon è tra le uscite migliori in campo death nostrano di questo 2015.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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