Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:48 min.
Etichetta:Dark Essence Records

Tracklist

  1. BURY THE EYES ONCE GOLD
  2. BETWEEN TWO WORLDS
  3. FAMILIAR UNKNOWN
  4. GAUNTLET
  5. THE FREAK IS ALIVE
  6. A BEAST IS NEAR
  7. CREATOR OF MALIGNANT METAPHORS
  8. UNDERCOVER IMAGINATION
  9. DEPTH OF THE WHOLE

Line up

  • Kristján: drums
  • Holaf: vocals, bass
  • Ingvar: guitar, vocals

Voto medio utenti

Gli islandesi Momentum, proprio come la loro terra di origine, sono un gruppo inquieto: prima di cambiare monicker in quello attuale suonavano black metal, poi, nei primi due EP, il suono si tramuta in un feroce death metal che, improvvisamente, con il disco di esordio, si arricchisce di una vena prog melodica inaspettata.
Finito?
Assolutamente no!
Il nuovo album, il qui presente "The Freak is Alive", rilasciato dalla Karisma Records, cambia (stravolge?) ancora una volta le carte in tavola e allontana il gruppo di Reykjavik dal metallo della morte conducendolo, quasi sommessamente, in ambiti post-metal nei quali le visioni di Cult of Luna e Isis convivono con le asprezze metalliche dei Tool più nervosi e con frequenti incursioni nel doom che conferiscono al suono un taglio pacato e riflessivo.

La voce dark, volutamente monotona, calda del bassista Holaf, autore anche dell'assurdo artwork, diventa la vera protagonista del disco e si contrappone, in stridente dicotomia, alla durezza del riffing delle chitarre le quali, costantemente agitate, si lasciano andare anche a momenti liquidi e vagamente lisergici ai quali contribuiscono melodie orientali, suonate con il sitar, come accade, ad esempio, nella bella "Gauntlet", melodie, per tanto, che completano, arricchendolo, il puzzle espressivo nel quale si cimentano i Momentum seguendo solo il proprio istinto e la propria ispirazione.

"The Freak is Alive" è, dunque, un album lontano dai "normali" lidi metallici, sebbene le sue esplosioni siano fragorose e le sue atmosfere compresse e spigolose, ed è un album da ascoltare con molta attenzione e particolare propensione alle traiettorie "post" per essere apprezzato nella sua più intima anima.
Un'anima certamente oscura e di difficile interpretazione che non riesce a salvare il disco da alcuni momenti di stanca che, soprattutto nei pezzi conclusivi, affliggono l'album rendendolo troppo prolisso, ma non per questo meno degno di un ascolto considerate le tante idee di spessore contenute nei solchi del dischetto.

Come concludere?
Se siete attratti dall'Islanda e dalle strane melodie musicali di quel paese, questo disco vi piacerà e vi farà viaggiare lontano e soli, al freddo di notte.
Chissà se per il futuro i Momentum cambieranno ancora pelle....
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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