Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:35 min.
Etichetta:Nuclear Blast Records

Tracklist

  1. ABSOLUTE GENOCIDE
  2. LIGHT BEARER
  3. HOLY WAR
  4. COFFIN DAGGER
  5. FUR AND CLAW
  6. DELIVER US TO EVIL
  7. EMPTINESS
  8. VIOLENT RECKONING
  9. CHILD OF SORROW
  10. NAKED AND COLD

Line up

  • Lee Stanton: drums
  • Chris McMahon: vocals
  • Sean Delander: guitars, bass
  • Andy Marsh: guitars

Voto medio utenti

Si sa, i Thy Art is Murder sono una delle realtà deathcore più affermate: un po' per la personalità, un po' per il giro che si sono creati coi singoloni del precedente "Hate" e un po' per la demenza (in senso buono) dei membri più in mostra. Questa volta tornano alla ribalta con un attesissimo seguito del precedente disco, intitolato "Holy War" incentrato sul tema delle varie guerre che vedono come principali vittime dei bambini (come si può evincere dalla copertina censurata e non)

Non ci aspettavamo di certo un cambiamento radicale nel sound del gruppo, se col già citato "Hate" erano riusciti a scoppiare in tutto il mondo quello di questo nuovo album sarebbe dovuto essere molti simile. E le nostre aspettative non sono infatti state tradite. E questo è un male fino a un certo punto.

Il guitar work è molto "ispirato" al precedente lavoro, tanto che molti riff potrebbero essere inseriti senza tante moine in quell'album che nessuno noterebbe qualcosa di strano. La differenza tra i due tipi di riffing messi a confronto sta nelle piccole cose: quelle piccole sfumature di suono che rendono il lavoro più esotico e particolare come si può sentire molto palesemente nella traccia "Emptiness". Il comparto ritmico in mano a Lee Stanton alle pelli e Sean al basso è una delle peculiarità del gruppo sin dai tempi di "The Adversary", quindi almeno da questo punto di vista niente da biasimare dato che ogni colpo sembra essere dato alla perfezione. Infine ci troviamo davanti a Chris "CJ" McMahon, la personalità più irriverente del gruppo, che ci regala dei growl al limite tra l'inumano e il disturbante, come di suo solito. Anche qui nulla da contestare.

In sintesi questo "Holy War" è un ottimo disco deathcore, che poche volte cade nei fastidiosi clichè del genere, la cui unica pecca però è l'essere troppo comparabile al precedente lavoro. Per questo motivo la valutazione non può essere tanto elevata nonostante il quintetto australiano ci abbia dato un'altra lezione su come si deve fare un disco deathcore al giorno d'oggi senza risultare noiosi e banali.
Recensione a cura di Andrea Facchinello

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.