Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2005
Durata:45 min.
Etichetta:Napalm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. JOYLESS TRANCE OF WINTER
  2. CARRIER OF THE SEARS OF LIFE
  3. FRAIL EXPECTATIONS
  4. COLD HAND OF RETRIBUTION
  5. WATCH YOU FALL
  6. THE ARCHITECT OF MY DOWNFALL
  7. DRINK AWAY THE DEMONS
  8. POINT ZERO
  9. DRY WELL OF LIFE
  10. THE FACE OF JELOUSY

Line up

  • Ronny Thorsen: vocals
  • Kjetil Nordhus: vocals
  • Runar Hansen: lead guitars
  • Terje Heiseldal: guitars
  • Kjell Rune Hagen: bass
  • Jonathan Perez: drums
  • Frank Roald Hagen: synths

Voto medio utenti

Dotato di una produzione roboante (made in Finnvox Studios), ecco il nuovo capitolo marcato Trail Of Tears. Se il precedente 'A New Dimension Of Might' non presentava spunti quanto meno interessanti, il presente 'Fre Fall Into Fear' riesce a colmare, almeno in parte, questa lacuna. Orfani della female singer Cathrine Paulsen, questo combo norvegese si presenta ora con un doppio singer, ovvero con Kjetil Nordhus (ex Green Carnation) in affrancamento a Thorsen, per rimarcare il dualismo clean vocals/growl, oramai caratteristica base dei Trail Of Tears. Le song presenti sul supporto ottico rappresentano un buon connubio tra Black Metal e Gothic Metal, in cui le soluzioni sinfoniche affidate alle keyboards, pur rimanendo parte fondamentale del sound dei norvegesi, lasciano molto più spazio che in passato ad un riffing serrato e compresso, sempre molto diretto ed heavy, mentre le voci si scambiano in maniera pressoché continua (buono anche l'utilizzo dei vari filtri), creando una buona sinergia sonica. Non dimenticando mai le melodie (non per nulla la song migliore del lotto è l'ottima 'Drink Away The Demons', dal refrain e dal chorus a dir poco trascinanti e dal mood decisamente Goth Metal) , ma anche il classico pesta-pesta, con tanto di brusche accelerazioni e robusti cambi di tempo, 'Free Fall Into Fear' ripropone una band che ora sembra essersi risvegliata dal torpore e dalla statica banalità del classico trademark del Gothic sound a due voci, una maschile e l'altra femminile, per approdare ad una più fresca proposta, pur inventando - e questo ci tengo a ribadirlo - nulla di nuovo. Un dischetto che lascia trasparire un discreto interesse e comunque di buona fattura, per una band da tenere comunque d'occhio.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 ago 2009 alle 09:12

il loro disco più estremo! e di buona qualità omogenea!

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