Copertina 6

Info

Anno di uscita:2015
Durata:45 min.
Etichetta:Rocktopia
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BUCCANEERS (INSTRUMENTAL)
  2. DEAD MEN TELL NO TALES
  3. TELL ME WHAT TO DO
  4. ACQUIESCE
  5. THIS LOVE
  6. THE DRAGON AND SAINT GEORGE
  7. INTENSIFY
  8. KARNAK (INSTRUMENTAL)
  9. THE VALLEY OF THE KINGS
  10. REVOLUTION
  11. ANGEL OF DARKNESS
  12. THE LAST PRETENDER
  13. WE CAN BE AS ONE (EUROPEAN BONUS TRACK)

Line up

  • Gary Hughes: vocals
  • Dann Rosingana: lead guitars
  • Steve Grocott: gead guitars
  • John Halliwell: rhythm guitars
  • Darrel Treece-Birch: keyboards
  • Steve McKenna: bass
  • Max Yates: drums

Voto medio utenti

Non è certamente il mio genere quello suonato dagli inglesi TEN, tuttavia non mi astengo dal non dare una definizione il più attendibile possibile a questo ventunesimo lavoro intitolato “Isla De Muerta”.

Disco che esce dopo poco più di vent’anni di carriera di questo gruppo, ben ventun dischi e moltissime partecipazioni in diversi festival. L’album esce pubblicato dalla Rocktopia , contiente undici brani e ritornano al mood sonoro degli esordi del 1999/2000. Orecchiabile dal punto di vista sonoro, molto leggero e di poco impegno a livello tematico semplice come una storia di pirati, alla ricerca di un tesoro in un’isola sperduta chissà dove. Apprezzabile per la registrazione, anche se non sono presenti riff così innovativi, anzi, fanno un passo indietro rispetto al precedente lavoro “Albion” che era piuttosto discreto. Si tratta di un album che si basa sulla semplicità e sull’orecchiabilità melodica, per tanto raggiunge la sufficienza, anche se a livello emotivo non lascia poi chissà quale sentimento, sul binario musicale è un disco comunque tranquillo senza alcun virtuosismo così particolare.
Recensione a cura di Helena Kiske

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 giu 2015 alle 10:29

Ciao a tutti, vi ringrazio di avermi segnalato questi errori, scrivendo veloce a volte capita che faccio qualche errore di battitura. Starò più attenta ehehe, in ogni caso beh che dire avete detto la stessa cosa più o meno che ho pensato anche io, pur non essendo il mio genere (visto che recensisco più roba doom, black e stoner), ho provato ad esprimere un parere, ma non è esattamente il mio tipo di musica però andando a risentire Babylon a me è piaciuto parecchio rispetto ad altri, ma alla fine come dici tu Polimar subentrano i gusti personali, cerco più che altro di scrivere in modo meno soggettivo possibile anche se a volte mi lascio trascinare :)

Inserito il 22 giu 2015 alle 17:46

Si è vero, alla fine subentrano i gusti personali, pensa che io ho apprezzato sicuramente di più "Far beyond the world" rispetto a Babylon :) Ritengo Heresy and Creed decisamente di buon livello, non mi entusiasma invece Stormwarning. Ciao ciao :)

Inserito il 22 giu 2015 alle 15:30

Ciao Helena, i Ten si sono formati nel 1995 e hanno all'attivo con quello da te recensito 12 album. Il 1999/2000 sono gli anni di Spellbound e Babylon, che sono due autentici capolavori di class metal a cui questo dischettino di mestiere non può nemmeno stringere i lacci delle scarpe. D'accordo sul passo indietro rispetto anche al precedente e spompato Albion. Sono d'accordo su tutto tranne che Babylon sia un capolavoro. Personalmente non sono mai riuscito ad apprezzerlo completamente. Per dirla tutta, se devo citare un capolavoro della band di Gary Hughes mi viene in mente "The name of The Rose", seguito dall'ottimo, anche se leggermente inferiore "The Robe"......bei tempi quelli, ero giovane e l'AOR sembrava vivere una seconda giovinezza :D Ciao Rising, sui Ten fino a Babylon (incluso) parliamo del loro periodo d'oro e dove peschi, peschi bene, per le preferenze poi subentrano i gusti personali. Io per esmpio: 1) Spellbound 2) The Name of the Rose 3) The Robe 4) Ten 5) Babylon Ma sono uno più bello dell'altro, su quelli succesivi apprezzo molto Stormwarning ed anche Heresy&Creed.

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