Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:60 min.
Etichetta:Voice of Azram
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE ANGER OF ANGUISH
  2. FROM THE SIXTH TOWER
  3. SELF HYPNOSIS I: THE MANUAL
  4. MACHINE OF ANNIHILATION

Line up

  • Kris Clayton: All Instruments and Vocals

Voto medio utenti

Non è per niente facile recensire il disco di una one man band del calibro di Kris Clayton, in quanto il progetto “Camel Of Doom” nasce quando Kris aveva soltanto 14 anni. Dopo diversi tentativi di mettere in piedi una vera e propria band, nel corso degli anni, si ritrova poi a camminare da solo, nel conturbante sistema del mercato discografico. Seguono più di vent’anni di carriera, con alle spalle una serie di EP e Full che passano alla storia dello stoner rock anni ’70 e del doom, come perle di assoluta genialità e attitudine particolarmente arguta sulla ricerca di nuovi suoni psichedelici da inserire nel suo contesto musicale. Seguendo di pari passo, anno dopo anno, la trasformazione moderna e le esigenze musicali di mercato, Kris non si da mai per vinto e dopo le varie vicissitudini di numerosi cambi di line-up, riesce a consacrarsi con quest’ultima creazione intitolata “Psychodramas” per realizzare finalmente il sogno immaginario di quando la band si è formata 10 lunghi anni fa.

“Psychodramas” esce in maggio 2015, sotto la conturbante etichetta Voice of Azram, in formato vinile con un’edizione limitata solo a 300 copie, è stato registrato, mixato e masterizzato al Priorato Recording Studios da Esoteric Mainman, collaboratore da lungo tempo di Greg Chandler, e prodotto dallo stesso Kris Clayton. In realtà basterebbero tre semplici aggettivi per descrivere questo EP. Intenso, occulto e meraviglioso. Aggettivi che potrebbero dire tutto e niente. Ma andiamo con ordine. L’EP contiene quattro tracce per un totale di quasi un’ora di ascolto. Si tratta di un viaggio ai limiti del doom psichedelico con arrangiamenti in stile doom funeral, tracce di sassofono, melodie attorcigliate tra loro insieme al cantato quasi estenuante di Clayton, che fa capire quanta rabbia e ossessione si nascondano nelle tematiche a sfondo psicotico del platter. I riff si ripercorrono in maniera costante al doom lento, psichedelico, in pieno stile anni ’70 con tracce di stoner e qualsivoglia di melodie ancestrali e opprimenti, grazie all’utilizzo del synth e droni in maniera eccelsa, dando l’effetto lunare, monolitico e devastante. La definizione “occulto” è subito spiegata. Nel corso dei brani si evoca qualcosa di oscuro, molto più grande della stessa umanità, qualcosa che esce dalle viscere più profonde del centro della Terra ed evocato come una sorta di demone, che arriva violentissimo a devastare tutto ciò che trova davanti al suo cammino. Infine la lentezza disarmante dell’ultimo brano, spettacolare e dalle melodie da brivido, ci invita a raccogliere tutto ciò che abbiamo seminato e farne buon frutto per una rinascita interiore migliore.

Un disco unico meraviglioso, dove il tempo sembra fermarsi e restare immobile mentre la fuori è tutto in gran tumulto. Un EP che vale la pena possedere nella propria collezione di dischi.
Recensione a cura di Helena Kiske

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