Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:non disponibile
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. ENTER HELL
  2. BURIAL TIME
  3. REMEMBER THE FLESH
  4. A BUTCHERY IMPROVED
  5. BRAIN CELL HOLOCAUST
  6. FORENSIC NIGHTMARE
  7. CAMOUFLESH
  8. ORDER OF THE CHAINSAW
  9. STAB AND STAB AGAIN
  10. BUNKER Z 16
  11. DEAD AND IMPALED

Line up

  • Andreas Björnson: guitar & vocals
  • Erik Rundqvist: bass & vocals
  • Anders Bertilsson: guitar
  • Tobias Gustafsson: drums

Voto medio utenti

Sono commosso.
Durante il primo ascolto di questi Cut Up (un generatore casuale di nomi come questo, avrebbe fatto di meglio) un'espressione come di estasi mi si è stampata in faccia ed un brivido orgasmico mi è corso lungo la schiena, di quelli che si provano poche volte all'anno (per la musica, s'intende). I passaggi successivi, poi, non hanno fatto altro che confermare la libido iniziale: signori, questo è puro swedish death metal.

Sai che novità! Ma andiamo per gradi, così magari riuscite a capire il senso della mia libido.

Ve li ricordate i Vomitory? Sempre tra le seconde linee dei gruppi svedesi più cazzuti, autori di dischi grandiosi come Revelation Nausea, Blood Rapture o Carnage Euphoria, il gruppo (formatosi nell'89) si è purtroppo sciolto nel 2013. Se vi ricordate di questa band, sarete felici di sapere che ne troverete un 50% oggi nei Cut Up, sotto forma di quel macina colpi di Tobias Gustafsson e quel erutta rabbia armato di basso di Erik Rundqvist. I nostri non ce l'hanno fatta a starsene con le mani in mano e nel 2014 hanno assoldato Anders Bertilsson (ex-Coldworker) ad una chitarra e Andreas Björnson (Fetus Stench) all'altra chitarra e "voce", così da poter formare questa nuovo gruppo e tornare a fare quello che gli riesce meglio, eccome se gli riesce.

Come detto, nessuna sorpresa sotto il fronte musicale, la band prosegue dove i Vomitory si erano fermati, aggiungendo una piccola percentuale di Vader e una leggera influenza di Slayer (emblematica Remember the Flesh), anche se le band di Gustafsson, non hanno mai fatto mistero della fascinazione verso il suono di King e soci. La prima metà del disco funziona decisamente meglio rispetto alla seconda ed è una goduria subire gli assalti in blast beat omicida, gli assoli in dive bomb pieni di feedback o la leggera melodia inserita in Brain Cell Holocaust. Come dicevo, si gode forte fino a Forensic Nightmare, pezzo super grooveggiante da far roteare la testa fino a svitarsela e che ha messo a dura prova la mia cervicale, poi la band si assesta un pochino e si "siede",mantenendo un buon livello ma non facendo più saltare sulla sedia come nella prima parte.

Il disco scorre con estremo piacere ed è composto da veri esperti del settore che sanno bene quando è il momento di assalire e quando concedere una boccata d'aria per non fare affogare l'ascoltatore nella brutalità fine a se stessa. Altro punto a favore, il fatto che Forensic Nightmares sia stato registrato davvero bene, al passo coi tempi, senza avvalersi di finte tecniche "old style".
Abbiamo discusso più volte sul fatto che in questo genere sia stato detto e ridetto tutto il "dicibile", ma se come me siete tra quelli che provano soddisfazione ed emozione da questa estrema forma di intrattenimento, con i Cut Up avrete di che sollazzarvi.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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