Copertina 8

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2015
Durata:70 min.
Etichetta:Karisma Records

Tracklist

  1. TRICK OF THE TRADE
  2. INTROVERSION
  3. ACCORDING TO PLAN
  4. TEARS GONE DRY
  5. THE SILENT GIANT
  6. KING FOR A DAY

Line up

  • Kim Stenberg: guitars
  • Eirikur Hauksson: vocals, guitars
  • Erling Henanger: keyboards
  • Eirik Hanssen: vocals
  • Lars Petter Holstad: bass
  • Jan T. Johannessen: drums

Voto medio utenti

Partiamo dalle prime cose che saltano all'orecchio: i norvegesi Magic Pie hanno un suono stupendo, grazie anche ad una produzione perfetta che non comprime e non satura. Per chi non li conoscesse, i norvegesi sono un'istituzione del prog rock di casa, ed il nuovo "King for a Day" è il quarto, bellissimo capitolo della carriera di questa bella band.

Con un sound a cavallo tra Rush e Spock's Beard, ma con iniezioni di fusion, metal, jazz e altro qua e là, la band confeziona un album davvero riuscito, in cui le lunghe suite si intercalano con i brani più immediati e fruibili, creando un pacchetto davvero gustoso.

Si parte con "Trick of the Trade", di cui vi posto il video in calce, che val benissimo come epitome dell'intero album: partiture ariose, che lasciano spazio ai musicisti per brillare di luce propria, con una certa qual cadenza beatlesiana nel ritornello, che ritroverete qua e là per l'intero album. Ma qua sono le suite a lasciare senza fiato: in particolare, "Tears gone by" riesce a sfruttare un mood melanconico e pensieroso per costruirci attorno praticamente di tutto, e mi preme sottolibeare l'incredibile varietà di suoni che la chitarra (e le mani) di Kim Stenberg riesce a sviluppare. Forse è davvero l'arma in più di questo disco: arrangiamenti che in un batter d'occhio sanno variare dal moody al blues, da una fusion liquida ad accelerate quasi metal, sempre con suoni bilanciati. Insomma, detto in due parole, "King for a Day" è il classico disco prog rock per i nerd di genere, come me.

Da ascoltare e riascoltare mille volte, come la clamorosa suite conclusiva "King for a Day" che ancora ci mette davanti a due-tre dischi di un'altra band compressi in una song sola.

Dovessi trovarci un difetto, non vado pazzo per la voce di Eirikur Hauksson, un pò troppo ruvida e sgraziata per i miei gusti, ma, come ho appena scritto, sono gusti. Amici nerdoni del prog rock, date un ascolto ai Magic Pie e colmate, se ce l'avete, questa vostra lacuna: i norvegesi meritano.

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Inserito il 17 giu 2015 alle 09:30

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